Ancona-Osimo

Morte bracciante a Latina, la rete Gas delle Marche: «Disumano, possiamo cambiare le cose»

I gruppi di acquisto solidale intervengono sul tragico evento, ma soprattutto sulla filiera incontrollata che porta allo sfruttamento dei lavoratori: «Fare una spesa equa, differente e onesta è possibile e per noi doveroso»

ANCONA – Non si può tacere alla luce del «tragico, disumano evento» accaduto nelle campagne di Latina. Lo sostengono i Gas delle Marche, i gruppi di acquisto solidali che nella regione marchigiana hanno creato una rete per favorire la sensibilizzazione su certe tematiche ma anche sui benefici degli acquisti collettivi. Che, tra le altre cose, possono orientare i mercati. Anche sul rispetto delle condizioni umane e lavorative dei braccianti agricoli.

«Lo facciamo per Satnam Singh e per tutti coloro di cui ci siamo dimenticati, ma che spesso i notiziari nominano senza aver provocato finora radicali prese di posizione politiche. Siamo un gruppo di persone e famiglie appartenenti da decenni ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) delle Marche. Tra i principi ispiratori dei nostri gruppi di acquisto c’è esattamente quello di dare rispetto e valore al lavoro agricolo, dal punto di vista economico e delle condizioni di lavoro».

Troppo spesso, infatti, «siamo testimoni di episodi di sfruttamento e violenza nei confronti di persone senza tutele, costrette a lavorare in condizioni disumane per poter avere nelle nostre tavole prodotti a costi bassi, dietro i quali si nasconde obbligatoriamente una filiera incontrollata e priva di diritti. Pagare un chilo di pomodori 80 centesimi deve farci riflettere sull’importanza che diamo alla nostra spesa e sulla conoscenza delle dinamiche che contribuiscono alla definizione del prezzo dei prodotti agricoli».

Ma le alternative ci sono: i Gas si pongono come finalità proprio un acquisto equo, per il produttore, per il consumatore e, non ultimo, per l’ambiente, che «ci dimostra chiaramente come sia possibile per tutti comprare prodotti di qualità, a prezzi contenuti ma non derivanti dallo sfruttamento del lavoratore». La S di solidale significa proprio avere attenzione verso i diritti di tutti coloro che costruiscono la filiera, cosa che nel territorio ha incentivato lo sviluppo di numerose realtà che praticano agricoltura biologica. «Non nascondiamoci dietro a false scuse: fare una spesa equa, differente e onesta è possibile e per noi doveroso» concludono dalla Rete GAS Marche.