ANCONA – Il dna di Renata Rapposelli sulla biancheria sequestrata dai carabinieri in casa dei Santoleri e quello di padre e figlio su fogli di carta trovati sul cadavere e su pezzi di buste trovati vicino al corpo a Tolentino. Lo stabiliranno le prove di laboratorio fissate per lunedì (27 novembre) all’obitorio dell’ospedale di Torrette.
Gli accertamenti irripetibili sono stati notificati agli avvocati della difesa che potranno partecipare agli esami che mirano a trovare tracce biologiche che contengano il dna della pittrice che viveva nel capoluogo dorico, scomparsa il 9 ottobre e trovata morta il 10 novembre a Tolentino, ma anche quello dei Santoleri sul luogo del ritrovamento del corpo. In particolare gli accertamenti saranno fatti su lenzuola, federe, cuscini e similari che si trovavano a casa di Simone e Giuseppe, a Giulianova.
Accertamenti saranno fatti anche su pezzi di carta trovati sul cadavere e pezzi di plastica trovati nelle vicinanze del corpo. Se Renata è stata portata da padre e figlio fino a Tolentino per essere poi gettata nella scarpata, potrebbe esserci il loro dna. Una ipotesi tutta da verificare. Ma è questo a cui mirano gli inquirenti. Intanto oggi è proseguito il sopralluogo dei Ris proprio nel campo di Tolentino, dove è stato trovato il cadavere. Sono stati prelevati campioni di terriccio ed erba. Saranno paragonati a quelli trovati ieri nella vettura dei Santoleri, la Fiat Seicento.