ANCONA – Un anno fa la tragedia che aveva scosso l’ospedale Salesi e una famiglia di quattro persone dove un marito è rimasto vedovo e due bambini orfani. La Procura ha chiuso le indagini per la mamma e il feto morti durante il parto il 25 agosto del 2019, al Salesi di Ancona. Ravvisate le responsabilità per tre medici e solo per la morte del feto, una bimba di 38 settimane, già formata, che non ha mai visto la luce. Contestata l’interruzione colposa di gravidanza per la quale i tre professionisti potrebbero finire a processo. La Procura però, con il pubblico ministero Serena Bizzarri delegato al caso, non ha ancora chiesto il rinvio a giudizio. Per la morte della donna, una tunisina di 34 anni, Zohra Ben Salem, mamma di altri due bambini e alla quale era stato diagnosticato un diabete gestazionale, lo stesso pm ha chiesto l’archiviazione per tutti gli indagati (l’accusa qui era di omicidio colposo) che inizialmente erano 23 tra medici, infermieri ed anestesisti.
La parte offesa, rappresentata dal marito della donna con l’avvocato Michele Pagano, ha presentato opposizione che verrà discussa davanti al gip Sonia Piermartini il 18 novembre. Se per la Procura la morte della tunisina non ha evidenziato responsabilità da parte di chi l’ha assistita, avendo l’autopsia stabilito un decesso per embolia polmonare da liquido amniotico e per il quale non c’erano elementi clinici che potevano far presagire l’evento, per i familiari non sarebbe così. La paziente si era rivolta al Salesi il 21 agosto 2019, per un controllo del tracciato del feto e doveva tornare il 24 per un altro controllo che evidenziò la morte della bimba che portava in grembo. Perché non se ne sono accorti prima? Questo dubbio attanaglia i familiari. A Zohra fu indotto un parto nella clinica di Ostetricia e Ginecologia dove a causa di alcune complicazioni morì.