FALCONARA MARITTIMA – I funerali della pittrice e scrittrice Elsa Volpini saranno celebrati domani (21 settembre) alle ore 15 nella chiesa del SS. Rosario. La città, l’associazione “Arti e Scienze Ipazia” e il Circolo Antognini hanno perso una donna di grande spessore umano, artistico e culturale. L’artista si è spenta martedì, all’età di 92 anni. Nata a Rosciano di Fano, viveva a Falconara da oltre 60 anni ed era conosciuta in particolare per i suoi acquerelli.
Una vita dedicata alla pittura quella di Elsa, con numerose mostre personali e collettive, a Firenze, Roma, Urbino, Ancona. A premiarla, a San Severino Marche, era stato il noto critico Vittorio Sgarbi, mentre lo scrittore Cesare Baldoni la definì una donna che «sa dare un’anima anche ai fili d’erba».
«La perfetta padronanza tecnica, evidenziata nell’acquerello, la ricchezza e profondità del suo mondo interiore – dichiara Mirela Cisman, presidente dell’associazione “Arti e Scienze Ipazia” – le hanno consentito di realizzare opere di notevole impatto visivo e forza cromatica, che incantano per leggerezza e trasparenza. Attraverso l’uso sapiente della luce e delle ombre, la sua pennellata fluida, ci ha trasmesso poesia ed un’energia unica, vitale, fatta di contrasti ed emozioni, dolori, passioni e gioie. Straordinaria la sua personalità e il suo impegno sociale e civile». Ad Ipazia piace ricordarla così, come si era mostrata in uno degli ultimi eventi dell’associazione: «Appassionata e pronta a testimoniare il suo passato e a ricordare ai giovani le sevizie e le rappresaglie naziste che lei stessa aveva drammaticamente vissuto e riportato nel suo libro autobiografico “Era una piana fertile e ghiaiosa”. Grazie, Elsa, signora delle conchiglie come amavi farti chiamare: ci hai insegnato che forza e delicatezza, coraggio e umiltà, possono convivere e formare un corpus unico e inscindibile, farsi nuovo sguardo e azione sul mondo».
Quello che la caratterizzava era la sua voglia di imparare, di migliorarsi. Ormai ottuagenaria, Volpini insegnava in un corso di pittura a Chiaravalle e non si era mai fermata e andava a lezione da un pittore di Pesaro. «Mai sazia – ricorda il Circolo Antognini – e i risultati si vedevano in coloro che si stupivano di fronte ai suoi acquerelli, che rimanevano incantati davanti ai suoi disegni. Memorabile la personale che si era tenuta all’Atelier dell’Arco amoroso diversi anni fa».