ANCONA – La morte di Edoardo Longarini, all’età di 88 anni nella sua casa di Roma ai Parioli, non è passata inosservata. Tanti sono stati i messaggi di cordoglio, sui social e non solo, che sono arrivati all’indirizzo di una persona che nella sua vita ha fatto tanto.
Presidente dell’Ancona, artefice della prima storica promozione in Serie A dei dorici nella stagione ’91-’92, della Lodigiani e della Ternana, Longarini fu anche costruttore edile, editore (fu guida di numerosi giornali sparsi tra Marche, Umbria e Toscana), proprietario di un cantiere navale e segretario della Democrazia Cristiana a Falconara.
L’imprenditore nato a Tolentino nel 1931 fu protagonista di un’ aspra battaglia legale con il Comune di Ancona e negli anni ’90 ebbe diversi guai giudiziari legati al piano di ricostruzione post bellica di Ancona, Macerata, Civitanova e Ariano Irpino. In moltissimi hanno voluto ricordarlo.
IL CORDOGLIO DELLA FAMIGLIA
«Se ne va un padre esemplare e uno dei grandi protagonisti della stagione della ricostruzione e del decollo dell’economia italiana nel Dopoguerra. Una persona retta che fino all’ultimo ha amato la sua famiglia e i suoi nipoti, che merita quel rispetto che in vita, a volte, qualcuno ha provato a non riconoscergli. Lascia nei suoi congiunti una grande eredità affettiva e di valori umani, unita alla determinata consapevolezza dei suoi diritti lesi che saranno ripristinati».
MASSIMO GADDA (ex capitano dell’Ancona)
«È stato il mio presidente per otto anni ed è stato un grandissimo. Quando lo vedevi avevi la percezione del leader e i risultati in ambito calcistico che ha avuto lo testimoniano. Per tutte le vicende extra-campo non sono in grado di giudicarlo ma sportivamente resta uno dei più grandi. Non era una figura invadente, si fidava molto dei suoi collaboratori e quelle poche volte che veniva a parlare con noi bastavano e avanzavano. Si era innamorato dell’Ancona».
ANDREA CARLONI (giornalista, voce storica dell’Ancona)
«Gli aneddoti non mancano su Edoardo perché le esperienze vissute alla Gazzetta di Ancona, al Corriere Adriatico e Radio Galassia sono tante. Abbiamo viaggiato spesso insieme, ho conosciuto il Longarini privato probabilmente. Del Longarini pubblico voglio solo dire che ha dato lavoro a tante persone e forse ha pagato più di altri. Per come l’ho conosciuto io era una persona molto dolce con i figli a cui difficilmente sapeva dire di no. Inoltre in una trasferta ad Udine assistetti a una telefonata da cui scoprii che faceva anche tanta beneficenza sostenendo Opere Pie. Aveva i suoi difetti, è vero, ma ha costruito tantissimo. Ora può riposarsi».
CARBONI MASSIMO (cronista Rai)
«Giornalisticamente ho un bel ricordo. Ci ha portato in Serie B, in Serie A, ci ha fatto vivere dei gran bei momenti ad Ancona. L’uomo che emergeva era un uomo convinto delle sue potenzialità, di essersi fatto da solo, di valere. Anche abbastanza affabile. Poi, forse, a un certo punto la politica ha sovrastato certi tipi di comportamenti. Della battaglia con il Comune di Ancona non si è mai capito effettivamente come siano andate le cose, resta il fatto che ha segnato un pezzo di storia sportiva del capoluogo».
GIARDINI EROS (presidente Clubs Uniti Biancorossi Ancona)
«Quando ero presidente del Centro Coordinamento Club Forza Ancona ho avuto modo di conoscerlo bene. Era un personaggio istrionico, particolare, che ha lasciato un ricordo calcistico indelebile. Si circondò di uno staff dirigenziale di altissimo livello che contribuì in modo determinante alle fortune dell’Ancona. Forse di calcio ne sapeva poco, era un maestro però a livello imprenditoriale».
IL RICORDO DELL’ANCONITANA
«L’US Anconitana esprime il più sincero cordoglio per la scomparsa di Edoardo Longarini, ex patron della squadra di calcio biancorossa, condotta in serie A negli anni ’90. Tutta la Società si stringe attorno al dolore della famiglia».