Ancona-Osimo

Morti in discoteca: via alle autopsie, tre vittime erano sopra la rampa

Partiranno domani gli esami autoptici disposti dal pm Paolo Gubinelli sui sei corpi trovati senza vita alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. «Hanno avuto tutti lesioni da schiacciamento», ha detto il procuratore di Ancona Monica Garulli. Accertamento irripetibile per individuare la sostanza spruzzata

La rampa di uscita dalla discoteca dove ha ceduto la balaustra
I procuratori Monica Garulli e Giovanna Lebboroni con il sostituto procuratore Paolo Gubinelli e il colonnello Cristian Carrozza, comandante provinciale dei carabinieri

ANCONA – Inizieranno domani le autopsie sui corpi delle sei vittime della discoteca di Corinaldo. Ultimati gli avvisi di garanzia agli indagati il pm Paolo Gubinelli darà il via agli accertamenti autoptici sui cinque minorenni e sulla mamma di 39 anni. Le cause del decesso sono chiare. «Hanno avuto tutti lesioni da schiacciamento – ha detto il procuratore di Ancona Monica Garulli – con risvolti mortali. Tre sono decedute in prossimità dello scivolo, sulla rampa, quando la balaustra ha ceduto. Le altre ancora non lo sappiamo». Con gli avvisi di garanzia agli indagati potranno partire anche tutti gli atti irripetibili che la Procura riterrà opportuno effettuare per cristallizzare elementi che in caso di un processo varranno come prova. Il primo riguarderà la sostanza che è stata spruzzata in aria. Sarà da accertare se sia peperoncino o altro. Per questo le verifiche verranno fatte al sistema di areazione e all’interno del locale. Poi toccherà alla bomboletta rinvenuta e sulla quale si cercheranno eventuali impronte di chi la ha maneggiata. La Procura dovrà chiarire anche che tipo di sistema di sicurezza c’era per garantire un’evacuazione in caso di fuga dal locale. Accertamenti che rientreranno nel fascicolo aperto a carico dei sette adulti indagati (leggi l’articolo), i soci e i proprietari dell’immobile, con l’ipotesi di reato di concorso in omicidio colposo aggravato. «Si accerterà la conformità del locale – ha spiegato Garulli – il rispetto del piano di evacuazione, se questo sia stato o meno attivato in maniera corretta e i limiti della capienza». Sulle uscite di sicurezza aperte al momento della calca non ci sono dati certi. «Molti si sono diretti – ha detto Garulli – verso la porta che era stata aperta per consentire agli avventori di fumare ma se si fossero indirizzati tutti verso una unica direzione è da accertare». Di sicuro il cancello che da quella parte del locale si affaccia sul giardino, una parte esterna, e permette di uscire dal perimetro della Lanterna Azzurra, era chiuso quella sera per evitare che qualcuno passasse da lì per entrare senza passare dall’ingresso principale e pagare l’ingresso.