Ancona-Osimo

È morto Carlo Smuraglia: il cordoglio dei politici marchigiani

Ex parlamentare nato ad Ancona, presidente emerito dell'Anpi, aveva 98 anni. Il sindaco Mancinelli: «Perdiamo non solo una persona molto ricca umanamente, ma anche un'intelligenza di cui oggi si sente gran bisogno»

Carlo Smuraglia

ANCONA – Dalle cariche politiche marchigiane il cordoglio per la morte di Carlo Smuraglia, ex parlamentare, presidente emerito dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), morto a Milano all’età di 98 anni.

Nato ad Ancona nel 1923, partigiano, poi avvocato e docente, Smuraglia è stato eletto senatore per tre volte.

Il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, insieme all’intera amministrazione comunale: «Smuraglia era nato in Ancona ma ha vissuto altrove. Qualche anno fa era stato qua ad Ancona per una delle manifestazioni del 25 aprile e sono rimasta colpita dalla passione civile che viveva fortissima e dalla lucidità nel leggere i fatti e le dinamiche che possono rimettere in crisi la democrazia, anche in questa parte del mondo. Lucidità che ha mantenuto nelle ultime settimane con una netta presa di posizione, senza se e senza ma, a sostegno della resistenza ucraina. Il dolore che provo non è quindi solo sul piano umano, perché era una persona molto ricca umanamente, ma anche per la perdita di un’intelligenza di cui oggi si sente un gran bisogno. Dobbiamo dirgli grazie per quello che ha fatto tanti anni fa da partigiano e per quello che ha continuato a fare e testimoniato fino a ieri».

Così il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi: «Con la scomparsa di Carlo Smuraglia, Ancona, le Marche e l’Italia intera perdono un uomo che ha saputo attraversare fiero e fedele ai propri ideali progressisti quasi un secolo di storia nazionale. L’amore per la giustizia e la libertà ha scandito ogni passaggio della sua lunga vicenda umana, politica e professionale, fin da quando giovanissimo rifiutò la chiamata alle armi della Repubblica di Salò per unirsi al nuovo esercito italiano nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Lo stesso amore che, negli anni Cinquanta, lo portò poi a difendere e a far assolvere molti partigiani dalle più infamanti accuse mosse da chi voleva far cadere nell’oblio la memoria della Resistenza, e, più tardi, nel 1966, da avvocato penalista ormai affermato, i tre giovani studenti Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano, protagonisti del celebre caso “La Zanzara”. Il suo chiaro profilo politico, le cui radici affondavano saldamente nel percorso storico del Pci-Pds-Ds che lo vide ricoprire alcuni tra i più prestigiosi incarichi parlamentari, non impedì mai a Smuraglia di riconoscersi pienamente nella figura di uomo delle istituzioni. Strenuo difensore della Costituzione repubblicana, prezioso e fondamentale è stato il suo impegno da presidente nazionale e poi da presidente onorario dell’Anpi per promuovere e diffondere tra le giovani generazioni i valori democratici della Carta costituzionale. L’auspicio è che quell’impegno, oggi quanto mai necessario di fronte alle terribili tensioni che scuotono l’umanità, possa essere raccolto come un testimone dalle migliaia di persone, giovani e non, che hanno avuto l’occasione e la fortuna di ascoltare le sue parole».