ANCONA – L’intrattenimento stritolato nella morsa burocratica. Norme stringenti e percorsi labirinto per ottenere i permessi scoraggiano gli imprenditori che rinunciano del tutto a programmare eventi. I locali perdono appeal e clienti. Così la movida trasloca e la città assopita si svuota. Per contrastare questi effetti Confcommercio Marche Centrali ha avviato un dialogo con le istituzioni al fine di trovare un punto d’incontro tra il rispetto delle regole e le necessità delle imprese che fanno dell’intrattenimento un’attività collaterale, eppure fondamentale per attirare pubblico.
La mediazione
Durante l’incontro svoltosi in Questura l’altro pomeriggio, Confcommercio Marche ha sottoposto alle autorità varie sfaccettature del problema. In primis la necessità di deroghe temporanee o periodiche al regolamento acustico. Poi c’è l’aspetto dell’intricato percorso che l’imprenditore è costretto ad intraprendere una volta che si decide a voler ospitare uno spettacolo all’interno o all’esterno del proprio locale. E qui la mediazione dell’associazione di categoria, per raggiungere una semplificazione della burocrazia, deve essere avviata con l’amministrazione comunale. «In questa giungla, per un imprenditore non è semplice orientarsi – spiega il prof. Massimiliano Polacco, direttore
generale di Confcommercio Marche Centrali – stiamo provvedendo, attraverso una serie di confronti ed approfondimenti, a fungere da connessione tra i diversi uffici interessati da questi procedimenti (controllori e autorizzatori) in modo che non ricadano sulle aziende eventuali errori ma che, quest’ultimi, vengano del tutto evitati».
Movida in fuga
I gestori dei punti di ritrovo serali lamentano un forte calo dell’affluenza. La movida si starebbe spostando verso altri lidi. Migrazione che, in realtà, si verifica ogni estate quando con la bella stagione il pubblico preferisce un’offerta di intrattenimento in stile Ibiza, negli chalet sulla spiaggia o nelle discoteche a due passi dal mare. Civitanova e Senigallia, in questo senso, diventano indubbiamente le regine della notte. Mentre il capoluogo veste i panni della Cenerentola del divertimento: a mezzanotte stop alla musica. «Il capoluogo è a rischio dormitorio – sottolinea Andrea Curtatoni, referente locale di Confcommercio Marche Centrali – serve uno sforzo da parte di tutti per invertire la rotta. L’amministrazione comunale allarghi le maglie concedendo qualche deroga alle emissioni sonore».
Il regolamento
L’intrattenimento nei pubblici esercizi è garantito in più forme e in diversi contenuti. C’è il permesso relativo all’intrattenimento musicale che accompagna il normale svolgimento di attività di somministrazione (anche operato da musicisti e dj a patto che non si stravolga l’assetto degli ambienti, anzi che tutto resti invariato) che è ricompreso nella licenza di pubblico esercizio. E c’è quello che consente un intrattenimento anche danzante, ma fino alla mezzanotte e sotto ad un certo numero di persone. Infine quello che consente il pubblico spettacolo, sottostando a verifiche e norme più ferree. «A noi spetto il ruolo di corpo intermedio – puntualizza Curtatoni – per risincronizzare gli aspetti che relativi a chi autorizza e chi deve controllare».