ANCONA – Un concerto senza opportuni permessi ha fatto incappare, sabato scorso, il Bar del Porto in una sanzione amministrativa. E da ieri (17 marzo) è entrata in vigore l’ulteriore stretta che vieta a tutti i locali del centro la somministrazione di bevande da asporto dopo la mezzanotte. Una manovra volta a contrastare il degrado e gli schiamazzi che negli ultimi mesi hanno tolto il sonno a molti residenti del centro città. Ma dall’altra parte, le imprese della movida, si sentono vessate dalle restrizioni.
Le regole
Una svista, o un equivoco, quella che ha portato il Bar del Porto a commettere l’errore di non richiedere la licenza di pubblico spettacolo per il concerto andato in scena sabato scorso nello spazio antistante il locale. E ora le nuove regole imposte dall’amministrazione comunale per gestire al meglio l’entertainment notturno nel rispetto del quieto vivere. «Siamo pronti a rispettare tutte le regole per far sì che si possa continuare ad offrire un buon intrattenimento – assicura la titolare del Bar del Porto, Francesca Mabiglia – ma andando avanti di questo passo la città si svuoterà a mezzanotte». Il Bar del Porto è uno dei luoghi di ritrovo che va per la maggiore tra i giovani anconetani. È l’unico, al momento, che propone un programma di musica dal vivo e con i dj. Viene da sé che, in assenza di alternative, l’unica valvola di sfogo resta quella. Mancano altri punti di ritrovo per il dopo cena dove poter trascorrere la serata fino all’orario di chiusura (da adesso anticipato alle 2). Quindi, senza dispersione, l’assembramento è quasi automatico.
Una nuova organizzazione
Ma con l’ordinanza urge trovare un nuovo modello organizzativo. Perché da mezzanotte non si può più bere nei pressi dei locali, ma solo se si è seduti al tavolo. «Vorrà dire che metteremo più posti a sedere – continua Mabiglia – non possiamo fare diversamente». Ma diventa, poi, complicato gestire il flusso delle persone. Chi prima arriva meglio alloggia? Oppure meglio procedere con le prenotazioni come fosse un ristorante? «Onestamente non ho ancora studiato un metodo – spiega la titolare del bar – ma penso che proveremo con le prenotazioni». Dunque il primo weekend di entrata in vigore della normativa sarà non solo all’insegna delle ristrettezze ma anche dell’incertezza. «Vedremo al momento come sistemarci – continua la barista – cercheremo di fare in modo che i clienti rispettino il regolamento». Anche perché se qualcuno venisse trovato dalle forze dell’ordine a stazionare all’esterno con il drink in mano e senza un tavolo a cui sedersi, la sanzione verrebbe elevata al cliente e non all’esercente.