ANCONA – Debutterà in prima nazionale, il 24 settembre al Teatro delle Muse, Promenade de santé Passeggiata di salute di Nicolas Bedos (traduzione di Monica Capuani). Una commedia unica e speciale con protagonisti Lucia Mascino e Filippo Timi, guidati da Giuseppe Piccioni alla sua prima regia teatrale.
La produzione è di Marche Teatro e lo spettacolo sarà in scena alle Muse fino al primo ottobre (escluso lunedì 28) alle 20.45, con una doppia recita la domenica alle 16.30 e alle 20.45. Dopo Ancona, Promenade de santé sarà in scena a Milano, dal 22 ottobre al primo novembre, al Teatro Franco Parenti. Scena e luci sono di Lucio Diana, i costumi di Stefania Cempini, le musiche originali di Valerio Camporini Faggioni.
L’autore fa vivere con leggerezza e profondità una storia sentimentale attuale e avvincente sulla follia e sull’amore; il testo di Bedos lo fa in un modo illuminato e lucido. Un uomo e una donna su una panchina si divertono, si piacciono e si desiderano. Come ha spiegato il regista Giuseppe Piccioni, «è da un po’ di tempo che pensavo a un mio debutto nel teatro di prosa. Ho scelto Promenade de santé di Bedos per molti motivi. Il primo perché è un testo complesso, pieno di insidie e di possibili chiavi di lettura. Abbastanza aperto per poterne proporre una rappresentazione personale e l’ideale per un regista come me che ama lavorare con gli attori, che vede nel lavoro degli attori e con gli attori il cuore della propria ricerca, così come ho cercato di evidenziare nella mia esperienza cinematografica. Almeno finora. Per questo ho scelto Lucia e Filippo con cui avevo già condiviso l’avventura di un film. Per il loro talento e per il sollievo che mi procura lavorare con attori così appassionati, privi di calcoli, sempre pronti a rischiare qualcosa per cercare, sulla scena, un momento di verità».
«Un altro motivo che mi ha portato a questa scelta – spiega il regista – è quello di evitare, proprio nella cosiddetta seconda fase della pandemia, di infilarmi in temi che avessero direttamente a che fare con l’attualità, di fuggire cioè la tentazione di parlare della terribile esperienza che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi e, nello stesso tempo, rilanciare un’idea di contagio ben diversa, quella appunto del contagio amoroso, di una malattia necessaria che da sempre, ostinatamente cerchiamo di rinnovare, nonostante le controindicazioni, le conseguenze, sempre incapaci di giungere ad una immunità che ci ponga definitivamente al riparo da possibili sofferenze. Che senso ha parlare d’amore nell’era post covid? Beh per me significa tornare a parlare di vita. Dopo la guerra in Jugoslavia si facevano solo spettacoli che parlavano di quella guerra appunto. Qualcuno disse che bisognava invece mettere in scena le commedie di Marivaux. E poi ci sono Velia Papa e Marche Teatro, e l’occasione, cercata da tempo, di lavorare insieme».
«Questo spettacolo segna per me una serie di prime volte – dichiara Lucia Mascino – innanzitutto è la prima volta che lavoro da sola con Filippo in scena, dopo 23 anni che ci conosciamo e che lavoriamo insieme. È la prima volta che recito al teatro delle Muse ed è la prima volta che lavoro con Giuseppe in uno spettacolo di teatro».
«Dopo il lockdown – dice Filippo Timi – tornare a fare teatro è grandioso, è davvero un risveglio di primavera. In un certo senso questo è il mio primo spettacolo, sia perché è il primo dopo il covid, ma anche perché io da moltissimo tempo scrivo le mie pièce e dirigo i miei attori. Trovarmi quindi in questo spettacolo solo come attore è un regalo perché posso concentrarmi, provare, esagerare in scena. Inoltre è la prima volta che lavoro alle Muse».
«È straordinario avere questo cast – dichiara Velia Papa, direttore di Marche Teatro – con la regia prestigiosissima di Piccioni, marchigiano di origine. Questo spettacolo inaugurerà la stagione Poker d’Assi, composta da quattro titoli in abbonamento che saranno in scena alle Muse fino a dicembre 2020». Gabriella Nicolini, presidente Marche Teatro, sottolinea che «non avremmo potuto iniziare questa stagione particolare in maniera migliore. È necessario affrontare questa nuova stagione con audacia. Ci auguriamo che sarà un teatro di idee nuove, visioni diverse sulla realtà, ma soprattutto di profondità e di passione».