ANCONA – Cento coristi e 30 orchestrali insieme per il Sunrise Mass Concert. L’appuntamento, che rientra tra le celebrazioni del 50° dell’Università Politecnica delle Marche e conclude gli eventi fuori cartello di Your Future Festival, si tiene giovedì 30 maggio (alle ore 21.15) in aula magna di Ateneo “G. Bossi” nel Polo Universitario A. Trifogli, Monte Dago.
«Continuiamo a voler aprire l’università alla città e più in generale alla società, in quel progetto iniziato quasi sei anni fa di città universitaria: un progetto per avvicinare le persone all’università, per condividere con loro i valori di conoscenza, di studio, di bellezza dell’Università Politecnica delle Marche. Ci aiutano in questo obiettivo il nostro Coro Crua, il Conservatorio Musicale di Fermo e le tante corali che hanno aderito al nostro invito», spiega Sauro Longhi.
Faranno parte di questo spettacolare evento l’Orchestra giovanile d’Archi del Conservatorio “G. B. Pergolesi” di Fermo, il Coro CRUA dell’Università Politecnica delle Marche, il Coro Polifonico “Andrea Grilli” di Sirolo, la Corale “Vincenzo Cruciani” di Ancona, la Corale “Nuova Speranza” di Monte San Vito. Il Direttore è il maestro Donato Reggi e la Direzione artistica di Laura Petrocchi.
I coristi e gli orchestrali eseguiranno l’opera dal titolo “Sunrise: Symphonic Mass for Choir and String Orchestra” composta dal norvegese Ola Gjeilo fra il 2007 e il 2008. Pur mantenendo la struttura canonica della Messa, ad ogni movimento è assegnato un titolo in inglese per aiutare il pubblico ad entrare nel senso che l’autore ha voluto dare alla composizione nella sua globalità: un viaggio spirituale e metafisico dal cielo alla terra, attraverso le ricercate immagini sonore diverse per ogni movimento.
L’OPERA – Il viaggio musicale inizia dallo spazio, con “The Spheres”, in un clima meditativo e surreale, fluttuanti fra le sfere celesti, i pianeti e le stelle, avvolti dal buio e dal silenzio. Con la stessa atmosfera onirica si apre anche “Sunrise”, la seconda parte del concerto, che descrive appunto la suggestione dell’alba, punto di contatto fra la notte e il giorno, il buio e la luce e dove coesistono sole e luna. Il terzo movimento “The City” è il più impegnativo e complesso, caratterizzato da contrasti forti al suo interno. Le prime note dell’orchestra ci fanno immergere totalmente nell’atmosfera caotica e frenetica della città da cui con suono austero ed imponente emerge decisa la professione di fede delle voci maschili che all’unisono proclama “Credo”. Il quarto passo “Identity & The Ground” vede l’arrivo di un tema per violino solista che emerge sul coro e sul resto dell’orchestra: simboleggia il desiderio dell’uomo di conoscere il proprio ego, la ricerca di una propria identità (da qui il titolo) e della presa di coscienza di sé.