ANCONA – Firmato nei giorni scorsi il protocollo di intesa tra Confindustria e Intesa San Paolo per la costituzione del primo DIH (Digital Innovation Hub) delle Marche. Il tema della digitalizzazione delle imprese è di fondamentale importanza per incentivare sviluppo e competitività, tramite la creazione di reti tra gli attori dell’ecosistema dell’innovazione. Il protocollo d’intesa è stato siglato nella sede di Angelini Spa a margine del convegno promosso da Intesa Sanpaolo e Piccola Industria di Confindustria. Tra i firmatari anche Università Politecnica delle Marche, Università di Camerino, Meccano, Cosmob. Rivolgendosi ad un DIH le imprese potranno utilizzare i servizi loro dedicati per rivedere i propri modelli di business, introdurre tecnologie Industria 4.0 in fabbrica, sviluppare progetti di trasformazione industriale, accedere all’ecosistema dell’innovazione presente sul territorio e ai competence center nazionali, instaurare nuove collaborazioni con le imprese appartenenti alla rete associativa. Come ha sottolineato il presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli «la forza di un DIH sta nella creazione di una rete, di un network con tutti gli attori territoriali dell’innovazione: associazioni di categoria, università, competence center, cluster, testLab/centri di player industriali/servizi ICT, Centri di ricerca; parchi scientifici e poli tecnologici, incubatori di Start-up, fabLab, investitori, Enti locali. E attraverso questo network erogare servizi alle imprese». Un assist sul tema della digitalizzazione è arrivato anche dall’Assessora regionale alle Attività Produttive Manuela Bora che ha definito industria 4.0 «l’occasione per fare quel salto di qualità che valorizza le eccellenze del territorio. La legge regionale non sarà perfetta ma credo che le risorse a disposizione e la facilità di erogazione die fondi possano rappresentare un grande aiuto all’innovazione delle imprese».
«La trasformazione digitale è una grande opportunità per le nostre imprese e in particolar modo per le Marche – ha dichiarato Diego Mingarelli, Presidente Piccola Industria Marche – siamo la seconda regione manifatturiera d’Italia, che a sua volta è il secondo Paese manifatturiero in Europa, ma le nostre imprese oggi sono ancora fragili: basti pensare che tra le nostre aziende sotto i 50 dipendenti il 90% sono a bassa digitalizzazione». Una bella sfida dunque quella del DIH, particolarmente adatta al nostro territorio, che esprime un tessuto di Pmi caratterizzate da quella attitudine tutta italiana di sposare una capacità sartoriale con una grande flessibilità produttiva, il gusto e la creatività con la ricerca della qualità e dell’eccellenza.
Sauro Longhi, Rettore della Politecnica delle Marche ha affermato che «le tecnologie abilitanti che sono alla base di industria 4.0 sono pronte, affidabili e di facile usabilità, pronte per essere integrate nei processi produttivi» e ha spronato le aziende ad investire di più sul capitale umano.