ANCONA – Nasce nel capoluogo il Servizio Affido Anziani. Come i minori, anche gli anziani ora possono essere affidati, in particolare quelli rimasti soli, senza famiglia e parenti. Questo nuovo servizio, per cui il Comune ha stanziato 15mila euro, si basa sulla disponibilità di famiglie, singoli o gruppi para-familiari, riconosciuti idonei, ad assumere l’impegno di rispondere alle esigenze degli anziani loro affidati. L’affido, dunque, costituisce un’opportunità alternativa al collocamento in strutture residenziali e i soggetti anziani possono continuare a vivere nel proprio domicilio.
Tre le tipologie di affido: di supporto, temporaneo e in convivenza. Il primo richiede un apporto consistente nell’assistenza e cura della persona, ancora in grado di vivere da sola ma non di compiere tutti gli atti della vita quotidiana. Il secondo viene disposto per far fronte a esigenze di carattere temporaneo dell’affidato; il terzo si realizza presso il domicilio dell’anziano o dell’affidatario in tutte quelle situazioni in cui l’anziano non possa o non voglia vivere da solo. L’Amministrazione corrisponde ad ogni affidatario un assegno mensile, a titolo di riconoscimento del ruolo sociale svolto: 300 euro per l’affido di supporto, 500 euro per l’affido in convivenza. Il Comune accende anche un’assicurazione a tutela degli affidatari.
L’affido si concretizzerà in diverse attività tre volte alla settimana: dall’accompagnamento dell’anziano per terapie e commissioni al supporto alla vita di socializzazione e di partecipazione ad attività di tipo ricreativo–culturale. Dalla compagnia a domicilio, al supporto alla preparazione dei pasti e all’aiuto per l’assunzione dei farmaci, fino alla condivisione abitativa.
«L’affido si configura come un’assunzione di responsabilità a tutto campo da parte dell’affidatario – spiega Emma Capogrossi, assessore alle Politiche Sociali – il quale non solo si occupa materialmente dell’anziano, ma lo inserisce in un sistema affettivo-relazionale di tipo familiare che ha come fondamento il rispetto per l’autodeterminazione dell’anziano e l’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra affidato e affidatario».
I destinatari, dunque, sono gli anziani privi di parenti tenuti agli alimenti, ovvero privi di una rete familiare adeguata, autosufficienti o parzialmente autosufficienti in situazione di disagio sociale per la quale sia di sostegno l’istituto dell’affido. Sono selezionati dal Servizio Sociale professionale distrettuale e, in casi particolari, i destinatari possono essere anche adulti disabili che non presentano particolari gravità.
Il Comune ha già avviato il servizio con una coppia di persone composta da mamma anziana e figlia disabile. Entrambe sono state affidate a un affidatario che le supporta nelle incombenze domestiche. Le persone disponibili a prendersi cura degli anziani possono presentare una domanda per diventare affidatari, all’UO Anziani – Direzione Politiche Sociali o agli uffici di Promozione Sociale.