Capita spesso di esprimere giudizi durante una conversazione, di non riuscire a mettersi nei panni degli altri o di non sentirsi pienamente compresi. Capita in famiglia, a scuola, tra amici, nell’ambiente di lavoro. Gestire le relazioni e mediare i conflitti orientando il processo comunicativo verso relazioni empatiche e inclusive sono alcuni degli aspetti su cui interviene il progetto “Novo Educare – Ambiente educativo per il rinnovamento delle comunità e degli spazi urbani”, sviluppato dall’associazione culturale MAC Manifestazioni Artistiche Contemporanee assieme a un’ampia rete di partner e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
«“Novo Educare” – ha spiegato Monica Caputo, referente del progetto per MAC (Manifestazioni Artistiche Contemporanee) durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi, lunedì 22 maggio, al Comune di Osimo – è un articolato percorso di 30 mesi, scelto e finanziato tra gli oltre mille presentati con il bando per le Comunità Educanti 2020: il suo obiettivo è rafforzare la comunità educante di Osimo e di Castelfidardo, creando una rete sociale ed educativa con i due Comuni, varie associazioni locali e il mondo scolastico». Verranno coinvolti i docenti dell’Istituto Superiore Laeng-Meucci, gli educatori informali dell’Agesci (Gruppo Scout Osimo 1), della Fondazione Ferretti, dell’Olistica Salus e i genitori degli studenti osimani e fidardensi: saranno formati dagli esperti delle associazioni Movimento Infinito, Un Caldo Abbraccio e del Centro Territoriale per l’Inclusione sulla comunicazione empatica (o comunicazione non violenta) e collaborativa, sulla mediazione dei conflitti, sulla gestione delle relazioni e sulle modalità inclusive nei confronti dei minori provenienti da situazioni di svantaggio. Al termine della parte formativa, verranno attivati workshop e laboratori artistici che vedranno protagonisti gli educatori, i genitori e soprattutto i minori: potranno mettere in pratica le nuove competenze acquisite per migliorare le dinamiche relazionali. L’obiettivo finale è quello di progettare insieme, e realizzare sotto la guida di artisti di fama nazionale e internazionale, cinque interventi di restyling delle sedi associative, scolastiche o di altri spazi urbani appositamente individuati.
«L’iniziativa si rivolge con particolare attenzione a quella fascia d’età di ragazzi in crescita – ha affermato l’assessore ai servizi sociali di Osimo Paola Andreoni – che hanno più bisogno di sentirsi accolti, di saper comunicare tra loro, di relazionarsi. Lavorare insieme significa anche includere, rafforza l’appartenenza e l’identità di una comunità educante che, attraverso le sue agenzie e associazioni, vuole offrire un percorso di sviluppo e crescita».
Amedea Agostinelli, assessore alle pari opportunità di Castelfidardo, ha sottolineato l’importanza del progetto che «punta all’inclusione dei giovani e alla loro salvaguardia» dalle problematiche che il periodo storico ha accentuato. Il riferimento è agli anni contraddistinti dal covid che ha allentato le maglie sociali della comunità. E’ un «lavoro sui ragazzi – le ha fatto eco l’assessore Ruben Cittadini – che diventerà anche stimolo all’interno della consulta della cultura e giovanile di Castelfidardo Grazie al coinvolgimento dei giovani si potrà prendere parte a un processo di riqualificazione del territorio».
Del progetto è stata avviata la prima fase, quella dei moduli formativi per docenti, educatori e genitori: grazie a una serie di incontri si potranno sviluppare le competenze e le abilità utili al rafforzamento della comunità educante, alla comunicazione non violenta, alla mediazione dei conflitti. Questa fase si concluderà con un focus sull’inclusione dei ragazzi con bisogni educativi speciali e disturbi dell’apprendimento. «Lavoriamo sulla competenza sistemica – ha detto Debora Pellegrini, responsabile dell’associazione Movimento Infinito – per fare leva sulla collaborazione tra le parti: tutte hanno un ruolo attivo nel creare una comunità educante efficace per la crescita psico-emotiva di bambini e adolescenti così come negli adulti. La formazione diventa quindi lo strumento per allenare abilità come l’ascolto, l’intelligenza emotiva, la flessibilità».
Le relazioni in ambito educativo, lavorativo e familiare rischiano di essere stravolte se vengono formulati giudizi senza porsi su un piano empatico, se si usano frasi aggressive o se manca quel clima di fiducia, rispetto e cooperazione. Ecco dove interviene il progetto, ha spiegato Elisa Pierantoni psicologa dell’associazione “Un Caldo Abbraccio”, che lavorerà attraverso l’ascolto, il confronto, comunicazioni più efficaci per fornire «strumenti pratici per la comprensione, l’integrazione e l’inclusione».
Saranno questi cardini attorno a cui si lavorerà anche all’interno dell’Istituto d’istruzione superiore Laeng-Meucci che conta tra Osimo e Castelfidardo oltre 900 alunni. «E’ importante affinare le capacità relazionali e comunicative nel rapporto tra docenti, tra questi e gli alunni o nelle relazioni con gli oltre 1800 genitori – è intervenuto il dirigente scolastico dell’IIS Angelo Frisoli. Dopo due anni di covid ci sono particolari problematiche che vanno oltre la didattica: i giovani sono più chiusi, si isolano e hanno difficoltà a stare insieme. Dobbiamo lavorare per poter tornare a quei rapporti aperti e dialoganti, dobbiamo noi per primi metterci in discussione. Solo così si potrà crescere insieme».
Al termine delle attività formative e proprio grazie alle competenze educative acquisite saranno poste in essere azioni di riqualificazione e rinnovamento urbano progettate e realizzate da artisti, operatori delle associazioni, famiglie e minori. L’arte urbana sarà il frutto di un lavoro complessivo della comunità educante, ma a beneficio di tutta la collettività. Di fatto sarà questa l’occasione non solo per mettere in pratica le competenze acquisite ma anche per comprendere come la comunicazione empatica possa creare quel tessuto di relazioni, dialogo e confronto alla base di ogni processo di comunità. Educatori, genitori e soprattutto i minori, anche con bisogni educativi speciali e disturbi dell’apprendimento, saranno co-protagonisti di photowalk, escursioni, passeggiate di comunità, workshop artistici con varie tecniche grazie alla guida di artisti per ogni gruppo formato. Gli interventi artistici verranno realizzati nelle sedi delle realtà partner del progetto o in spazi urbani da esse nel corso del 2024 e del 2025. Dunque il confronto e la mediazione all’interno dei vari gruppi di lavoro porteranno a definire una visione comune su un nuovo approccio: si rinnoveranno i patti educativi, «preziosi strumenti e documenti strategici – ha concluso la referente Monica Caputo – elaborati da tutti i partner da riproporre in futuro su tutto il territorio della comunità di Osimo e Castelfidardo».