Ancona-Osimo

Mercatino natalizio di Ancona? I negozianti: «Test superato, ma servono eventi tutto l’anno». Polemica sulle casette di legno a metà

A distanza di qualche settimana dall'inaugurazione del mercatino natalizio dorico, abbiamo intervistato i commercianti del centro per capire come stiano andando le cose

Natale di acquisti per gli anconetani

ANCONA – Il Bianconatale di Ancona? Scelta azzeccata, ma la parte bassa di corso Garibaldi (lato porto) soffre la mancanza di casette. È questa la sintesi di quanto riferiscono i commercianti del centro, intervistati sul grado di soddisfazione del mercatino natalizio.

«È soprattutto nei fine settimana che la gente viene ad Ancona. E viene persino da fuori» spiega Giorgia Grieco, di Doppelgänger. «Non so quanto le casette di legno abbiano incentivato il passaggio. Sì, La gente c’è, ma l’iniziativa, va detto, è la stessa del 2021».

Sabrina Ausili, di Dixie

I clienti, secondo Grieco, sarebbero aumentati col Black Friday di circa un mese fa. «Forse rispetto allo scorso anno va meglio, in quanto la paura del covid è diminuita e le persone escono di più». E ancora: «Se le casette di legno coprano le vetrine? No, poiché si trovano al centro del corso».

Sabrina Ausili, di Dixie, condivide l’opinione della collega Grieco sul Black Friday: «C’è stato movimento e sicuramente ad incentivarlo è l’atmosfera natalizia, che spinge le persone ad uscire. È una scelta azzeccata quella di aver inaugurato il Bianconatale qualche settimana prima rispetto al 2021, anche se – precisa – ad inizio settimana si parte sempre in sordina».

Qualcuno spende, mentre altri per il vestiario aspettano i saldi di gennaio. Neppure Ausili si sente ostruita dalle casette: «Sono fatte bene – dice – e si trovano a una adeguata distanza dalle nostre vetrine. Perciò nessuno toglie lavoro agli altri. Iniziative così andrebbero organizzate tutto l’anno, visto che Ancona – puntualizza – è un capoluogo di regione».

Yara Beldomenico, di Miss Love

Più critica Elena Mari, di Imperial: «Non vedo molta gente in giro. Eventi simili sono carini e studiati per attirare gente, però la soluzione è organizzare eventi tutto l’anno. Lo street food? Ricetta azzeccatissima».

Ma non solo street food: qualche settimana prima del mercatino natalizio, in centro era arrivato persino il mercatino internazionale e ancora prima gli aperitivi europei. A ricordarlo è Paolo Palpacelli del Plaza Portonovo: «Il bel tempo dei giorni scorsi ha aiutato la bella iniziativa del mercatino natalizio – commenta lui –. Siamo soddisfatti, anche se bisogna spingere sull’acceleratore».

«Un’iniziativa a stagione (settembre per la festa del mare e dicembre per il Natale) non basta. Non ho timore a criticare il Comune. Mentre, un plauso – riflette Palpacelli – va alle associazioni di categoria. Bene il choco festival e la festa della birra, ma serve un calendario stagionale di eventi».

Da Falconieri, nella parte bassa di corso Garibaldi, direzione porto, c’è Alina Lazarev: «Quest’anno va meglio del 2021. L’affluenza l’ho notata soprattutto i giorni successivi l’inaugurazione del Bianconatale. La clientela è più predisposta a spendere, seppur la vendita sia divenuta via via più difficoltosa e i clienti siano maggiormente dubbiosi e restii nello spendere». Davanti Falconeri nessuna casetta di legno. I piccoli cottage terminano difatti in piazza Roma: «Ci sentiamo un po’ abbandonati, su questo fronte. Era meglio far continuare il mercatino lungo tutto il corso».

Alessia Romagnoli, dell’Ottica Mancini

Idem in corso Mazzini: anche qui nessuna casetta di legno. Ma gli esercenti del corso vecchio non muovono critiche. Anzi, Alessa Romagnoli dell’Ottica Mancini dice: «Tra Black Friday e accensione delle luci, c’è tanta più gente. Vengono persino dall’entroterra e si lavora meglio. Bancarelle e stand esterni nel corso vecchio? Ci sono pro e contro: potrebbero creare confusione e rendere poco. Ora ci stiamo impegnando tutti per riscaldare i cuori dei clienti con delle belle vetrine».

A puntare invece il dito sulle casette di legno è Yara Beldomenico, di Miss Love: «Due domeniche fa il centro straripava. Io non ero al lavoro, ma ero in giro qui intorno e nemmeno riuscivi a muoverti» osserva. E ancora: «Se la città organizza eventi, la gente risponde e arriva pure da altre province. Ancona solitamente non offre molto, ma basta poco per attirare giovani e ragazzi. Se nella parte bassa del corso ci sentiamo trascurati? A volte sì, qualche casetta in più non guasterebbe, però fortunatamente abbiamo i bar».

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