Ancona-Osimo

Nei guantoni la voglia di arrivare, sul ring con Diego Pieroni

Un’intervista a tutto tondo con l’astro nascente del pugilato anconetano pronto per i Campionati Nazionali Elitè dal 5 al 10 Dicembre a Gorizia. Gli esordi, la crescita, le emozioni e le sensazioni arricchite dal contributo di Coach Marco Cappellini

Diego Pieroni con Coach Marco Cappellini

ANCONA – Ad Ancona, all’ombra del Conero e sotto lo sguardo del Guasco, negli ultimi giorni non si fa altro che parlare di lui tra i giovani. Un pugile tifato e stimato da tanti, sostenuto da un’intera città che vede in lui un baluardo del domani. Lui è Diego Pieroni, pugile classe ’97 dell’UPA, protagonista assoluto delle ultime finali Regionali del PalaIndoor e pronto, con tante ambizioni, per sbarcare alle Nazionali Elitè di Gorizia dal 5 al 10 Dicembre. La boxe sin da quattordici anni, l’ammirazione verso Conor McGregor, le serate a casa prima di un incontro importante, il sostegno incessante degli amici, i quattro allenamenti in palestra sabato compreso, e quella voglia di arrivare, che brilla nei suoi occhi quando sale sul Ring.

«Il cuore che ti sbalza quando sali le scalette, le gambe che ti tremano, questa è la mia boxe – racconta il giovane talento, intervistato nella palestra del PalaVeneto che l’ha visto crescere – Ad ogni colpo dato sento il calore della gente, dei miei amici, ma molto più limpidamente la voce del mio Coach Marco Cappellini che per me è un secondo padre. Mi ha aiutato sul ring e nella vita, ha cresciuto generazioni di ragazzi e permesso di arrivare a questo livello». E’ cresciuto Diego e ora è pronto a difendere i colori della città nei Campionati Nazionali Elitè: «Serve impegno e dedizione. Quattro, delle volte cinque, allenamenti settimanali, non si fa tardi, non si eccede nel bere, uno stile di vita sano. Rinunce che poi quando il giudice ti alza la mano al termine dell’incontro ti ripagano, perché dentro di te sai che ce l’hai messa tutta».

L’asticella si alza, adesso si competerà con il meglio che il pugilato italiano può offrire: «Essere a Goriza, essere nel top, è una grande soddisfazione. Dentro di me ho vinto. Cerco di inseguire i sogni mantenendo i piedi per terra. Lavoro come corriere e poi palestra, stando attento a gestirmi fuori dal campo che è fondamentale. Combattere implica di essere preparati mentalmente, affrontare le paure». E non mancano i ringraziamenti: «Marco Cappellini su tutti, poi Carlo Censori e la mia famiglia. Certo non sono felicissimi di questa strada, ma mia madre finche’ non torno a casa segnato non mi dice niente».

Sulla risata finale, la parola passa al Coach che ci riassume la crescita di Diego negli ultimi anni: «Dal 2013 ad oggi i passi in avanti sono stati enormi. Si vedeva subito che aveva un qualcosa in più, già dai primi campionati italiani fatti dopo soli cinque mesi. Ha classe, è pazzo come tutti i fuoriclasse, ed è determinato. L’incontro del PalaIndoor contro Seghetti è stato spettacolare come ci ha abituato». Un legame fatto di bastone e carota, rimproveri ed abbracci: «L’ho cacciato via tante di quelle volte dalla palestra e chissà quante altre volte accadrà. Detto questo un passo alla volta, cresciamo ancora di più e poi quello che sarà, sarà»