ANCONA- L’orgoglio di giocare in casa, il sogno di stupire tutti. Si presenta così la Juniores del Città di Falconara alle Finali Nazionali Scudetto di categoria. Le falconaresi sono l’unica squadra marchigiana presente nella manifestazione (Juniores maschile e femminile) che si svolgerà per la quasi totalità a Monteprandone, provincia di Ascoli Piceno.
Per l’occasione, vista l’indisponibilità di mister Serena Lorenzetti, a guidare Centola e compagne sarà Massimiliano Neri. E proprio il Direttore Tecnico della società biancoazzurra si è sottoposto alla consueta intervista della vigilia, raccontandoci le ore che separano dal grande esordio. Sono infatti previsti per oggi ore 18 i quarti di Finale. Avversaria sarà La Giovanile, squadra veneta da prendere con le dovute cautele, e si scenderà in campo a Martinsicuro.
Innanzitutto, come arriva il Città di Falconara a queste finali?
«Le nostre ragazze non hanno mai smesso di allenarsi. Nell’ultimo periodo abbiamo cercato di fissare degli obiettivi tecnici precisi per cercare di essere il più possibile competitivi. E’ necessario tenere bene a mente che il livello tecnico presente nelle finali sarà molto elevato e, cosa più importante, sarà più alto di quello del nostro ambito regionale. Per questo motivo le ragazze dovranno essere pronte a fare di più di quanto fatto finora».
Dovendoci fare una panoramica come presenteresti le avversarie?
«Non è semplice reperire informazioni sulle avversarie. Di certo Lazio e Pescara dispongono di giocatrici che hanno già fatto esperienza giocando in prima squadra. Credo però che la nostra squadra debba pensare esclusivamente a se stessa e a quello che deve fare in campo».
Possiamo definire in crescita il movimento nazionale giovanile femminile negli ultimi anni?
«A riguardo del movimento del futsal femminile giovanile, posso parlare solo della situazione nella nostra Regione. Direi che c’è bisogno di crescere. Dobbiamo riuscire a formare tante ragazze in grado di poter dire la propria in prima squadra, soprattutto ad alti livelli. Per migliorare ci vorrebbe unità di intenti e so per certo che i vertici regionali stanno lavorando proprio in questa direzione».
La scelta di Monteprandone come sede, da unica squadra marchigiana, vi carica ancor di più di responsabilità?
«Direi di no. Credo che la tensione sarà già altissima di suo e non c’è necessità di trovare altri motivi per rincarare la dose. Per me il fatto di dover gestire questa pressione è già un bel banco di prova per le ragazze».
Cos’è importante trarre da queste manifestazioni?
«Questo è il punto fondamentale. Comunque vada, deve essere un’esperienza formativa. È grazie anche a queste grosse verifiche che si riesce a crescere. Non dobbiamo perdere l’occasione per farlo».
Sarai emozionato?
«Ho abbastanza esperienza per poter pensare di dire che non sarò emozionato, ma so che non è vero. In fondo per tutte le partite è così. Penso che se una partita ti lascia indifferente, è meglio restare a casa. Quello che mi dispiace è che in panchina non ci sarà Serena Lorenzetti, che ha seguito la squadra tutto l’anno».