ANCONA- «No alla sanità privata con i soldi dei marchigiani. Ceriscioli dimettiti!». Doppia manifestazione questa mattina (27 marzo) davanti a Palazzo Leopardi da parte di un gruppo spontaneo di cittadini proveniente da tutte le Marche e da parte di alcune forze politiche contro la proposta di legge 145/17 ad iniziativa della Giunta Ceriscioli. La Pdl “Disciplina delle sperimentazioni gestionali pubblico-privato” non piace ai cittadini, ai comitati, al Forum per la Sanità pubblica, ai sindacati, al Movimento 5 Stelle e alla Lega. Il timore è che nella sanità marchigiana possa entrare un numero consistente di partner privati. La protesta, che doveva essere senza bandiere, si è trasformata in una doppia manifestazione: da una parte vari esponenti del centrodestra con bandiere e striscioni, tra cui l’on. Luca Paolini (Lega) e Daniele Berardinelli (Fi). Dall’altra striscioni e cartelli ma senza bandiere: tra i presenti anche il sindaco di Pergola e vice presidente dell’Anci Francesco Baldelli, il Forum della sanità pubblica, rappresentanti dei sindacati, esponenti politici, i candidati sindaci di Ancona Francesco Rubini (Altra idea di città, area della sinistra) e Daniela Diomedi (M5S).
«Questa manifestazione è nata da un gruppo di cittadini arrabbiati rispetto alla Pdl 145/17. Ce l’hanno piombata così, dall’oggi al domani, senza preavviso. Cittadini, comitati e forze politiche desiderano organizzarsi per iniziare una protesta che andrà avanti finché non otterremo ciò che vogliamo- spiega Gaetano Tripolone, membro del comitato spontaneo-. Faremo un coordinamento, cominceremo a girare tutte le varie strutture, i vari ospedali facendo sentire la nostra voce. Siamo arrivati al limite. Io faccio parte di un comitato “Pro ospedali pubblici”. In tutte le Marche ci hanno chiuso 13 strutture ospedaliere, 3 nella provincia di Pesaro-Urbino. Ormai sono strutture ridotte all’osso, non sono più ospedali, sono cronicari. Alcuni di questi li hanno letteralmente regalati al privato. Chiediamo delle strutture minime, sostenibili dal punto di vista economico, da intrecciarsi con le strutture più grandi».
Presenti alla manifestazione di protesta anche numerosi esponenti e simpatizzanti del M5S. Da mesi la consigliera regionale pentastellata Romina Pergolesi evidenzia le criticità della Pdl esaminata in IV Commissione e comunica che continuerà il Tour Sanità del Movimento davanti le strutture ospedaliere. «Da 7 mesi stiamo cercando di bloccare la legge e di far capire alla Giunta che così come è impostata non rispecchia la normativa nazionale, non rispecchia il piano socio sanitario e soprattutto, dà assoluta discrezionalità a una politica fallimentare che è quella di Ceriscioli. In questo modo rischia di regalare su un piatto d’argento le strutture e i servizi pubblici a dei privati. Noi siamo assolutamente contrari. Abbiamo provato ad emendare la legge limitandone i danni e gli effetti ma comunque il nostro è un secco no!- dichiara la consigliera Pergolesi- Cerisicioli non aveva bisogno di una legge regionale per continuare a privatizzare le strutture sanitarie della Regione Marche».
Nelle Marche esiste già una sperimentazione gestionale pubblico-privato attivata diversi anni fa e si tratta di Montefeltro Salute. «Per 15 anni hanno portato avanti l’unica sperimentazione gestionale delle Marche ma non hanno monitorato nel tempo e nei tempi previsti dall’Agenas e dal Ministero. A distanza di 15 anni hanno dato una convenzione a una struttura per un servizio che doveva essere posto a regime della gestione ordinaria del servizio pubblico. Le sperimentazioni gestionali devono essere progetti innovativi che vanno a migliorare la qualità di quella che è l’assistenza attuale e alla fine del triennio, se l’esito è positivo, devono entrare nel sistema pubblico» riferisce la consigliera regionale del M5S.
Dura la reazione dei manifestanti riguardo la presenza della Lega. «Devono andarsene perché Cerisicoli ripropone lo stesso modello sanitario delle regioni del nord dove da anni governa la Lega» urlano i presenti.
«Come già anticipato dal consigliere Zaffiri, che ha votato contro, questo progetto di legge è solo una svendita delle strutture ospedaliere marchigiane. Si sta cercando di farla passare come una privatizzazione efficiente ed efficace come quella del Nord ma in realtà non abbiamo nulla di questo. Stiamo regalando le strutture ospedaliere pagate dai marchigiani con le tasse e con anni di lavoro a delle società che le gestiranno ma non ci saranno dei veri investimenti come invece avvenuto per la sanità del Nord che è all’avanguardia- commenta Milco Mariani, segretario Lega provincia di Ancona-. In provincia di Ancona ci sono ospedali a rischio chiusura come quello di Castefidardo, di Osimo e di Loreto. L’intera provincia e l’intera regione viene privata di servizi sanitari».
«Cerisicioli non riesce a gestire al meglio la sanità sul territorio. Ha cominciato due anni fa con una riforma disastrosa e non è riuscito nel suo intento. I costi non sono sotto controllo e, con la chiusura degli ospedali dell’entroterra, il disagio per i cittadini è aumentato. La nuova idea partorita dal cappello magico di Cerisicioli è questa Pdl 145- afferma Lodovico Doglioni, segretario Lega Provincia di Pesaro Urbino-. Siccome non riescono a gestire in maniera adeguata la sanità nelle Marche, la danno in affidamento ai privati. Questo non va bene e come Lega ci opporremo in tutti i tavoli. Probabilmente la Giunta Cerisicoli ha bisogno di un assessore alla Sanità che ancora non è stato nominato. Il presidente della Regione non riesce ad occuparsi né del terremoto né della sanità».
Il presidente della Regione Luca Cerisicoli risponde alla protesta parlando di fraintendimento. «C’è un fraintendimento totale. La legge 145 è una legge che va a limitare la legge nazionale che riguarda le sperimentazioni. È in vigore dal ’92 e nelle Marche in 26 anni ha prodotto una sperimentazione che è andata a buon fine. Questa legge va a limitare la sperimentazione invece viene presa come una nuova legge che apre uno spazio che prima non c’era. È un abbaglio totale. Si sta manifestando sul nulla- chiarisce Cerisicoli-. Anche senza questa legge noi potremmo agire in maniera più ampia rispetto ai limiti imposti. Le Marche sono al 14° posto in Italia come presenza del privato, con l’11,8% di attività privata. Siamo sotto la media nazionale del 50%.
Con l’unica sperimentazione attiva nelle regione si parlò di una quota di sanità privata pari allo 0,09% dell’intero ammontare della gestione della sanità marchigiana. Le sperimentazioni sono piccole opportunità di collaborazione tra pubblico e privato che non spostano la qualità e quantità della parte pubblica, danno dei servizi in più che altrimenti non verrebbero attivati. Lavorano per abbattere la mobilità passiva e le liste d’attesa. Noi abbiamo continuato ad investire nella sanità pubblica assumendo in tre anni 1.200 persone in più, ciò significa che non stiamo lavorando per smantellare la sanità pubblica, tutt’altro».
I manifestanti informano che quella di oggi è solo l’inizio di una lunga contestazione per chiedere che la Pdl 145/17 venga ritirata, per non essere calendarizzata e quindi votata in Consiglio regionale. Seguiranno sit-in e banchetti e se invece dovesse essere calendarizzata e approvata, i cittadini sono pronti a fare ricorso al TAR o a proporre un referendum abrogativo regionale.