Ancona-Osimo

Nonnina crede di essere immortale, chiama la Polizia per farsi aiutare a spezzare l’incantesimo

L'85enne ha consegnato ai due agenti un mestolo di legno spezzato: la sua arma per liberarsi dall'immortalità era ormai fuori uso. Tranquillizzata è stata affidata alle cure specialistiche del personale medico

Polizia

ANCONA- Il mestolo di legno come potente strumento per spezzare l’incantesimo e tornare alla normalità. Nonnina crede di essere immortale, chiama la Polizia e chiede consigli per liberarsi dal vincolo magico alla quale è soggetta da centinaia di anni. Sembra una storia incredibile invece è accaduto ieri pomeriggio. L’anziana, residente nel capoluogo, ha telefonato al 113 per chiedere aiuto. Piuttosto agitata, ha sollecitato il poliziotto della Sala Operativa di inviare presso la sua abitazione una pattuglia della Squadra Volante in quanto aveva un grave problema. L’agente ha cercato di capire che cosa stesse succedendo e la nonnina ha cominciato a raccontare storie di highlander.

La donna si è presentata come “l’ultima immortale”, stanca di aver vissuto per secoli e secoli, impaurita di dover vivere altri centinaia di anni. Non ricordava nemmeno la sua età tante le ere che ha vissuto e nelle quali ha conosciuto molti amici come Alessandro Magno, Federico Barbarossa, Dante Alighieri, Garibaldi, Mazzini, re e regine, papi e uomini di scienza e letteratura. L’anziana ha anche aggiunto di aver contattato la Polizia per avere un consiglio su come spezzare “l’incantesimo” e diventare così una “comune mortale” in quanto il suo potente “strumento” per tornare alla normalità era danneggiato.

Il poliziotto preposto alla Sala Operativa, intuendo il disagio della donna e temendo che la situazione potesse degenerare, l’ha assecondata e l’ha rassicurata dicendole di aver già inviato una pattuglia in suo aiuto per sistemare “lo speciale strumento per tornare umana”. Una pattuglia della Squadra Volante ha raggiunto l’abitazione dell’anziana. L’85enne ha consegnato ai due agenti un mestolo di legno spezzato: la sua arma, ormai fuori uso, per liberarsi dall’immortalità. Tranquillizzata e rassicurata sul fatto che non sarebbe rimasta sola, è stata affidata alle cure specialistiche del personale medico intervenuto sul posto.

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