ANCONA – Bufera Notte bianca: Marco Mazzoli, uno dei conduttori de ˈLo zoo di 105ˈ risponde alle critiche sparando a zero su giornalisti e politica. La replica di una delle più seguite trasmissioni di Radio 105 è arrivata nel pomeriggio di ieri.
Mazzoli, l’ideatore del format radiofonico, ha postato un video sul suo account Instagram in cui torna a parlare di Ancona e dell’ospitata dello scorso 7 ottobre. Un’ospitata che aveva sollevato critiche e polemiche per alcune «battute sessiste, omofobe e razziste» che sarebbero state pronunciate dal palco di piazza Cavour.
Nei giorni scorsi, la politica di opposizione (Francesco Rubini, Ida Simonella, Carlo Pesaresi) si era schierata contro la scelta della giunta Silvetti di finanziare uno spettacolo (con soldi pubblici) non gradito proprio a tutti, diciamo così.
«Allora per farvi capire come funziona la politica in tutto il mondo, però parliamo di quella italiana – precisa Mazzoli – noi ci siamo esibiti ad Ancona. Abbiam fatto 35mila persone in piazza – ricorda – e siccome è appena cambiata la giunta, cosa è successo? La giunta precedente, che ovviamente collabora con alcuni giornali – ha detto – ha dovuto sminuire a tutti i costi il nostro operato dicendo che siamo stati volgari».
E continua: «Ora, perdonatemi, ma quando un Comune chiama su un palcoscenico, su una piazza, un programma come ˈLo zooˈ, cosa si aspetta la messa? Sa che ˈLo Zooˈ…anzi, ci siamo anche trattenuti, io non credo neanche di esser stato così tanto volgare, siamo stati super puliticchi. Eravamo Lo zoo comunque sul palco. Io dico: ma che meschini siete, quei quattro giornali sinistroidi del cazzo che devono a tutti i costi sminuire il nostro operato per far del male alla nuova giunta comunale? Fate c****e, siete ridicoli».
Il video è stato ripostato, tra gli altri, anche da Ida Simonella, che ha scritto: «A ‘sto fine commentatore, gli abbiamo dato 29.000 euro di soldi pubblici….». Non si è fatto attendere il commento di Francesco Rubini, consigliere comunale di Altra idea di città, che è tornato a ribadire quando già aveva detto a wwww.CentroPagina.it: «A me lo Zoo di 105 fa schifo, ma non è questo il punto. È un programma di una radio privata che trasmette ciò che vuole e, ovviamente, ognuno è libero di ascoltarla. Certo mi piacerebbe vivere in un paese dove certa roba non esistesse, perché si potrebbe e dovrebbe ridere con molto altro, ma non sono così utopista. Il tema, decisivo, è la totale inappropriatezza di quello show ad un palco comunale, pagato con soldi pubblici, durante l’evento principale di una notte bianca (tra l’altro organizzata bene e ottimamente riuscita nel suo complesso)».
E ancora: «Certi messaggi beceri, sessisti, omofobi, velatamente razzisti, sono semplicemente inascoltabili all’interno di un evento pensato, gestito e finanziato dall’amministrazione comunale. E chi ha chiamato certi personaggi non poteva non sapere i contenuti e i toni di quel tipo di spettacolo. Ringrazio Nate Intere-Ancona per avere per prime denunciato tutto questo, con il coraggio e la coerenza che da sempre le contraddistingue».
Nei giorni scorsi, Jacopo Toccaceli, consigliere di Fratelli d’Italia, aveva risposto così a Carlo Pesaresi (quota Pd): «Con quel post Pesaresi ha mancato di rispetto ai cittadini anconetani, agli artisti che si sono esibiti sui palchi della Notte bianca, che non sono minus habens. Esiste la cultura popolare oltre alle iniziative che abbiamo favorito, dal Vanvitelli alla Pinacoteca, ci sono vari modi di fare cultura. Ci deve essere la libertà di ridere, il divertimento pop, e non quella di giudicare come ha fatto lui».
Toccaceli proseguiva dicendo che «c’è solo un modo per rispondere a un attacco del genere, mostrare a Pesaresi e alla sinistra i sorrisi delle migliaia di persone presenti sabato sera nel capoluogo. Quella sinistra che ha organizzato eventi blasfemi e osceni, mentre io non ho visto nulla di tutto ciò durante la Notte bianca. A me piacciono i frizzi e lazzi, anche volgari magari ma che fanno ridere. Che male c’è a sorridere un po’?».
«Pensate che gli echi della Notte bianca sono arrivati anche a New York grazie a Carlo Ciccioli che si trova lì e ha partecipato a una serie di iniziative legate all’anconetanità. La cultura con C maiuscola che serve per educare a noi non ci appartiene, noi crediamo nella libertà e nella diversità. Per noi una battuta rimane una battuta, magari non da lord inglese, magari non rispetta tutti i canoni del vostro politicamente corretto, ma chi se ne frega. Siete persone tristi e distanti dalla realtà».