Ancona-Osimo

Nuota senza braccia per attraversare lo Stretto di Messina: l’avventura del fidardense Lanari

Il gruppo è partito da Pilone di Messina ed è arrivato dopo circa un’ora in zona Cannitello, a Reggio Calabria. Il racconto: «Pioveva e c'era vento, eravamo indecisi fino all'ultimo»

Il gruppo alla partenza

ANCONA – Tre chilometri a nuoto, dalla Sicilia alla Calabria: è questa l’ultima avventura di Andrea Lanari, uno dei primi testimonial dell’Anmil, l’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, che da tempo non ha più le mani per via di un infortunio sul lavoro.

Lanari, originario di Castelfidardo, ha deciso di tuffarsi in mare ieri (2 luglio). Con lui, ad attraversare lo Stretto di Messina, anche il figlio 18enne Kevin e l’istruttore di nuoto (nonché responsabile dell’ufficio stampa del Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona) Marco Trillini e un amico di Lanari, Lorenzo Carnevalini, di Loreto.

Il quartetto è partito attorno alle 11 dal Pilone di Messina ed è arrivato dopo circa un’ora in zona Cannitello, a Reggio Calabria. Una manifestazione open water dal titolo ˊLa sicurezza conquista lo Strettoˊ, patrocinata dall’Anmil e dalla Città di Messina, con la preziosa collaborazione del Comune siciliano, della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera.

A garantire la sicurezza in mare, anche l’Asd Trirock, società organizzatrice della traversata e alla Giesse Logistica (che produce coperture mobili, chiusure industriali e attrezzature per la logistica industriale). «Io e Andrea ci siamo conosciuti su Facebook, nonostante vivessimo nello stesso paese, Castelfidardo – riflette Trillini – Ho subito capito che anche a lui balenava in testa di attraversare lo Stretto. La mia – dice – è una sfida personale per festeggiare i 40 anni, che compirò il prossimo novembre. Da più di 20 – prosegue – la mia vita si svolge prevalentemente in acqua. E guardi che l’acqua fa bene a tutti, sia alle persone con disabilità sia ai normodotati, permettendo di compiere movimenti che altrimenti, a terra, specialmente per chi ha problemi motori, sarebbero complicati».

Lanari, come dicevamo, ha nuotato dalla Sicilia alla Calabria nonostante abbia subìto l’amputazione di entrambe le braccia schiacciate sotto una pressa priva di protezioni. E l’ha fatto grazie a due protesi agli avambracci appositamente realizzate dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio.

«Siamo stati indecisi fino all’ultimo – spiega Trillini, raggiunto al telefono da CentroPagina.it – ma alla fine l’abbiamo fatto. È stata una esperienza molto divertente, appagante, ma anche tosta. Ieri mattina è piovuto, il mare non era bellissimo in Sicilia, c’era vento. Siamo partiti attorno alle 11 – racconta – e io ho fatto un tempo di un’ora e otto minuti, mentre il gruppo di Andrea di un’ora e 26».

L’evento era stato annunciato con una raccolta fondi sul portale Retedeldono.it. L’obiettivo iniziale di Trillini era raccogliere 2mila euro, ma al momento se ne contano oltre 3mila. L’intero ricavato dell’iniziativa verrà destinato al Centro Papa Giovanni XXIII che si occupa delle persone con disabilità.