ANCONA – Da enfant prodige del nuoto delle Marche ad azzurro ai prossimi Mondiali di Doha. Il grande salto nell’Italnuoto dei sogni l’ha compiuto Alessandro Ragaini, diciassettenne di Castelplanio tesserato per la Team Marche, ora in possesso anche del doppio tesseramento con il gruppo sportivo Carabinieri e in attesa di fare il giuramento. Una serie di cambiamenti importanti per la vita del giovane atleta che dopo la medaglia ai campionati italiani assoluti dello scorso dicembre, ora ha ricevuto la convocazione per Doha, in Quatar, dove all’Aspire Dome dall’11 al 18 febbraio prossimo si disputeranno i Mondiali. Con un azzurro di Castelplanio a giocarsi le sue chance nella staffetta 4×200 stile libero in cui troverà come compagno di squadra l’altro marchigiano dei 34 azzurri, il sambenedettese Stefano Di Cola, oggi tesserato per l’Aniene/Marina Militare ma nato in corsia con la Delphinia Team Piceno. Ecco le parole di Alessandro Ragaini, a Roma al corso per diventare carabiniere, a pochi giorni dall’emozionante convocazione in azzurro.
«Un po’ me l’aspettavo, in effetti. O almeno dopo i campionati italiani assoluti e la medaglia nei 200 stile libero sapevo che era possibile, ma non avevo la certezza di nulla, non ero affatto sicuro. E’ stata un’enorme soddisfazione. Dovrei nuotare la staffetta 4×200 stile libero, per ora presumo solo questa gara».
Il pensiero corre veloce alla staffetta che nuoterà all’Aspire Dome di Doha, ma scivola anche sul sogno più grande, quello di poter partecipare a diciassette anni alle prossime Olimpiadi di Parigi: «È la mia prima esperienza con la Nazionale azzurra maggiore, quindi prima di tutto voglio divertirmi e poi anche gareggiare provando a fare il meglio che posso. Cioè il mio personal best e insieme ai compagni di staffetta cercare di entrare in finale, poi si vedrà. Le Olimpiadi sono quello che sogno da sempre. Ma so anche che è un traguardo a cui posso arrivare passo dopo passo. Adesso ho il Mondiale, poi a marzo ci saranno gli Italiani assoluti in vasca da 50 a Riccione. Vedremo se nei prossimi mesi questo sogno diventerà anche un obiettivo».
Intanto adesso Ragaini è a Roma: «Un’esperienza bellissima, perché entrare in un gruppo sportivo è sempre di grande supporto, per l’atleta, oltre al fattore stipendio, che per un ragazzo giovane come me poco non è. Adesso sto frequentando il corso, sono stato qui anche a dicembre e sto facendo altre due settimane per fare il giuramento da carabiniere il 18 gennaio prossimo». Certo, per un diciassettenne non è semplice far coincidere impegni sportivi di così alto livello con gli impegni scolastici: «Ma a scuola mi aiutano tutti, sia i professori che il dirigente, mi stanno lasciando molto tranquillo. Non ci vado dall’11 dicembre, quindi dovrò recuperare tanto, quando tornerò, ma sono tutti molto comprensivi e questo mi aiuta a far conciliare la scuola con il nuoto. Frequento il quarto superiore al Galilei a Jesi, studio biotecnologie sanitarie».
Intanto si allena all’Acqua Acetosa a Roma, con i Carabinieri, mentre completa il corso. Il responsabile tecnico per il nuoto del gruppo Carabinieri a Roma è Alessandro Mencarelli, ma gli allenamenti li prepara il coach di sempre, Andrea Cavalletti, punto di riferimento di tutta la Team Marche. E’ stato proprio Cavalletti a comunicare a Ragaini della convocazione per Doha: «Mi ha abbracciato, mi ha stretto la mano, per me è stata una forte emozione, certo. Mi ha fatto i complimenti ma i complimenti vanno in gran parte anche a lui che mi allena, visto che lavoriamo insieme e abbiamo costruito questo percorso insieme».
Ragazzo spontaneo e simpatico, Ragaini raccoglie estimatori e like sui social dappertutto, non solo in Vallesina dov’è più conosciuto. A diciassette anni è già apprezzato e seguito, grazie ai suoi risultati in vasca: «Il fatto di essere popolare, di stare simpatico al movimento, di sapere che la gente mi segue mi può fare solo piacere, e ci tengo a ringraziare tutti per l’affetto che mi trasmettono». A Doha con i grandi del nuoto azzurro per fare bene, ma senza troppe pressioni. A casa gli hanno detto di divertirsi, prima di tutto: «La mia famiglia è stata molto contenta per questa convocazione – conclude Alessandro Ragaini –. I miei genitori mi hanno detto di divertirmi, soltanto questo. Con tutti i sacrifici che faccio e con quelli che hanno fatto anche loro per me, adesso vedono che i risultati arrivano e sono felici per me».