Ancona-Osimo

Nuova normativa sugli appalti, Daniela Barbaresi, Cgil: «Duro colpo alla legalità»

La segretaria regionale fa il punto sulla situazione e pone l'accento sul rischio di «corruzione e infiltrazioni malavitose nelle aree colpite dal sisma»

I danni del sisma del 2016

ANCONA -Un «duro colpo alla legalità e alla trasparenza». E’ con queste parole che la segretaria regionale della Cgil Marche, Daniela Barbaresi, ha commentato il Ddl di Bilancio 2019, varato nei giorni scorsi dal Governo, che «modifica pesantemente» la normativa sugli appalti.

Una procedura che come spiega la Cgil evita le gare d’appalto: per i lavori di importo compreso tra i 40 mila e i 150 mila euro sarà possibile l’affidamento diretto previa consultazione di tre operatori economici, mentre sarà possibile applicare la procedura negoziata, previa consultazione di almeno dieci operatori economici, per lavori da 150 mila fino a 350 mila euro, oppure di almeno 15 operatori per importi da 350 mila euro a un milione di euro.

Un volume di affidamenti che, secondo Cgil Marche, riguarderà circa l’80% del totale delle gare da effettuare. Scelte, che proprio nelle Marche «rischiano di avere delle conseguenze disastrose nella fase più importante della ricostruzione post-sisma» evidenzia il sindacato in una nota. «Tutto ciò è gravissimo perché nel nome di una fantomatica semplificazione si introducono elementi di opacità e scarsa trasparenza, penalizzando chi opera sul libero mercato in concorrenza, scaricando sui diritti dei lavoratori le conseguenze». Nessun beneficio secondo Cgil sul fronte della qualità della prestazione, ma un ripristino di «meccanismi di discrezionalità nelle scelte della Pubblica Amministrazione».

Il rischio per Cgil è quello di privilegiare «le cosiddette clientele» oltre che di «corruzione e infiltrazioni malavitose nelle aree colpite dal sisma».

«Siamo molto preoccupati per i rischi che le nuove norme sugli appalti produrranno – dichiara Daniela Barbaresi – La soglia degli appalti senza gara, in affidamento diretto e senza certificato antimafia, salirà fino a 150 mila euro e ciò rappresenta un duro colpo alla legalità e alla trasparenza negli appalti. Una preoccupazione particolarmente forte nelle opere di ricostruzione post sisma»

«Invece di rafforzare con assunzioni gli uffici pubblici per metterli nelle condizioni di operare al meglio e nei tempi necessari – ha commentato il segretario regionale Giuseppe Santarelli – si procede al blocco delle assunzioni per il 2019 e all’allentamento delle regole previste dal Codice degli appalti. Se questo è il cambiamento, siamo molto preoccupati».

«Già nella fase dell’emergenza – afferma il segretario generale Fillea Cgil Daniele Boccetti –  abbiamo riscontrato gravi inadempienze sul versante dei diritti dei lavoratori e sull’esecuzione dei lavori, il mutato quadro legislativo, rischia di compromettere ulteriormente uno scenario già molto preoccupante».