ANCONA – I papà separati sono ormai considerati i “nuovi poveri”. Dopo la separazione o il divorzio, con tutte le spese che ogni mese devono sostenere, non sono più in grado di pagarsi l’affitto di un alloggio e molti finiscono in strada. A viaggiare di pari passo con le separazioni, dunque, è la povertà. Per questo il Comune ha deciso di intervenire con il progetto “La nuova casa di papà”, finanziato dalla Fondazione Cariverona e realizzato dalle Cooperativa La Gemma e I.R.S. L’Aurora e dai supermercati Simply SMA. Si tratta di una struttura nata per offrire un supporto abitativo ai padri separati o divorziati che, all’improvviso non sanno più da dove ripartire, da dove riprendere un percorso di autonomia e fiducia. In questo spazio nuovo i padri potranno abitare e incontrare i propri figli, con il supporto di uno staff qualificato.
“La nuova casa di papà” è stata realizzata in due appartamenti di un palazzo di via Giannelli, con 3-4 stanze e 2 bagni per appartamento e una cucina e un salotto condivisi. Dal primo agosto due padri saranno accolti, mentre con un terzo papà sono in corso i colloqui per l’accettazione. «È un sistema di co-housing – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Emma Capogrossi – in appartamenti con camere indipendenti ed attrezzate. Qui i padri separati avranno la possibilità di accogliere i figli, nell’ottica della salvaguardia del diritto di visita e del rafforzamento dei legami familiari. L’ospitalità nella casa sarà temporanea e avrà una durata dai 6 ai 18 mesi».
«Non è un intervento di natura assistenziale – dichiara Simona Cardinaletti, vicepresidente Cooperativa la Gemma – l’obiettivo è rendere questi uomini autonomi e aiutarli nella genitorialità. Questa nuova casa, affiancherà la collaudata esperienza della casa di accoglienza del Comune “Un tetto per tutti”, una delle poche pubbliche in Italia, gestita dalla cooperativa La Gemma, finanziata da Cariverona, e destinata a uomini senza fissa dimora. Il Tetto per tutti offre per un periodo pernottamento, cena e colazione, ma in questi ultimi anni ci siamo accorti che le persone che chiedono aiuto e ospitalità sono cambiate. Non solo clochard o immigrati, ma anche padri separati, costretti a dover accedere ai servizi di assistenza e di carità per sopravvivere. Per questo abbiamo pensato a questa nuova struttura dedicata proprio ai papà che saranno seguiti anche da operatori e psicoterapeuti».
Il progetto è guidato da un’equipe multiprofessionale formata dal dottor Andrea Maramonti, coordinatore del progetto (mail: lacasadipapa@lagemma.org), dallo psicoterapeuta Bernardo Gili, dal tutor di riferimento degli appartamenti Matteo Breccia, dalla mediatrice familiare Antonella Ciccarelli. «Ogni padre che entra nell’appartamento- spiega Matteo Breccia – dovrà corrispondere una cifra mensile di 200 euro. Questa cifra comprende il costo dell’affitto mensile e delle utenze e buoni pasto da spendere nei supermercati convenzionati della zona».
I padri interessati potranno contattare l’ufficio informativo allo 071.2802615 (da lunedì al venerdì dalle 9 alle 13) oppure inviare una mail al Coordinatore del progetto, il dott. Andrea Maramonti, all’indirizzo: lacasadipapa@lagemma.org. Il coordinatore provvederà a ricontattare la persona interessata per fissare un colloquio di conoscenza, utile a valutare se ci sono i criteri per poter far parte del progetto. Terminato il colloquio, l’ammissione verrà discussa in equipe e il coordinatore provvederà a comunicare alla persona l’esito. Qualora questo sia positivo, l’ospite entrerà nell’appartamento.