ANCONA – Nuovi crolli a Sappanico, per la frazione di Ancona non c’è davvero pace. Le case diroccate all’ingresso del paese situate sulla strada principale rischiano di crollare da un momento all’altro. Una è di proprietà comunale, le altre due di privati. A febbraio, dal rudere acquistato anni fa dal Comune per realizzare un parcheggio, si sono staccate delle macerie. Le parti pericolanti sono state rimosse dai vigili del fuoco che hanno transennato l’area e il marciapiede. Durante il lockdown i crolli sono continuati e i residenti sono sempre più preoccupati per la sicurezza. Nonostante le proteste la situazione è in stallo e gli abitanti della frazione si sentono abbandonati dalle istituzioni.
«Ci sentiamo dimenticati dal Comune di Ancona. In questo periodo si sono verificati nuovi crolli nell’area comunale mettendo a rischio anche la sicurezza delle ambulanze che in questi mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, sono passate con più frequenza – dichiara Fabio Mecarelli, residente di Sappanico -. Nessuno si è fatto vivo, nessuno si è preso carico nemmeno delle macerie cadute in mezzo alla strada, le abbiamo tolte noi. Siamo stanchi di questa situazione».
«L’amministrazione ci ha abbandonato completamente. Non si è visto più nessuno, né amministrazione, né CTP» commenta Paolo Baggetta, residente della frazione.
A rendere la situazione ancora più insostenibile e degradata sono le pessime condizioni in cui versa il parco di Sappanico: erba alta, panchine sommerse dalla vegetazione, tappeti di foglie a terra e bottiglie e lattine abbandonate. Basta poi alzare lo sguardo per notare la scarpata a fianco di un rudere ridotta ormai a un cumulo di macerie e ad una discarica a cielo aperto. Lungo la strada inoltre, si sono aperte buche profonde mezzo metro, mentre i lampioni sono completamente coperti dagli alberi.
«Nel parco i muretti sono rotti quindi possono tagliare, ci sono strutture in lamiera pericolosissime e il bagno pubblico è chiuso con il lucchetto – afferma Boggetta -. Questa è la situazione di Sappanico, eppure noi le tasse le paghiamo come gli altri cittadini di Ancona».