ANCONA – Si procederà per fasce d’età e non più in base alla professione per la vaccinazione contro il covid-19. È quanto prevede il nuovo piano vaccinale nazionale messo a punto dal nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Il nuovo sistema non farà più differenze fra regioni per quanto riguarda l’invio delle dosi e procederà per fasce d’età. In base al nuovo piano da aprile dovrà partire la vaccinazione delle persone tra 70 e 80 anni d’età per poi far scattare quella degli over 60 grazie alle nuove forniture che dovrebbero arrivare. Cinque le categorie individuate.
In questo quadro dovranno essere vaccinate anche le persone fragili, individuate dal governo in base alle patologie. Il nuovo piano vaccinale non terrà più conto delle priorità in base all’attività professionale perché la vaccinazione verrà eseguita in base alle età e alle patologie. In ogni caso, le vaccinazioni per categorie professionali già avviate (personale del mondo della scuola, università, forze armate, polizia, soccorso pubblico, penitenziari e comunità residenziali, strutture socio-sanitarie) andranno avanti.
Ieri il generale Figliolo alla trasmissione di Rai due “Che tempo che fa” ha spiegato che il Paese deve andare a regime con 500mila vaccinazioni al giorno per arrivare a fine settembre con l’80% degli italiani vaccinati, inoltre ha spiegato che per la fine del mese «arriveremo a 15 milioni di dosi, nel prossimo trimestre 52 e in quello dopo 84».
Nonostante i ritardi sulle forniture e i lotti AstraZeneca arriverà anche il vaccino monodose Johnson&Johnson, che dal secondo e terzo trimestre vedrà in Italia circa 25 milioni di dosi.
Il generale Figliuolo ha affrontato anche il tema dello spreco delle dosi ed ha dichiarato «se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzare il vaccino bene, altrimenti si va sulle classi vicine e chiunque passa va vaccinato».
LE CINQUE CATEGORIE
In base al nuovo sistema sono 5 le categorie da vaccinare in via prioritaria, individuate in base all’età e alle condizioni di salute .
Ad avere accesso prioritario saranno i disabili gravi (oltre ai loro assistenti), diabetici, ipertesi, obesi e persone che soffrono di patologie neurologiche o respiratorie.
Nella categoria 1 figurano i soggetti ad elevata fragilità e con disabilità grave. In questa categoria rientrano i disabili gravi, le persone che soffrono di fibrosi polmonare idiopatica, scompenso cardiaco avanzato, malattie neurologiche (sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili), fibrosi cistica, cirrosi epatica, gravi malattie autoimmuni o immunodeficienze primitive. In questa categoria ci sono anche le persone in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive, i dializzati e le persone affette da diabete di tipo 1 e tipo 2 in forma grave o con complicanze. Poi ci sono le persone che hanno avuto ictus o ischemie con compromissione dell’autonomia neurologica e cognitiva, i pazienti con tumore maligno in fase avanzata, i soggetti affetti da talassemia, Aids, obesità grave, le persone con Sindrome di Down e i trapiantati. Per quanto riguarda i minorenni estremamente vulnerabili che non possono essere vaccinati, ad ricevere il vaccino saranno i genitori, o tutor e affidatari.
Nella categoria 2 (su base anagrafica) rientrano le persone di età compresa tra 70 e 79 anni, mentre nella categoria 3 si scende alla fascia d’età compresa tra 60 e 69 anni. Le persone sotto i 60 anni di età con comorbilità rientrano nella categoria 4: in questo caso le patologie sono malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, ipertensione, diabete, Hiv, patologie renali, autoimmuni, epatiche, cerebrovascolari e tumori.
Dulcis in fundo la categoria 5 che annovera tutto il resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni senza particolari problematiche di salute.