ANCONA – Approvata l’estensione del Green pass. Il Consiglio dei ministri nel nuovo decreto ha ampliato l’obbligo di esibire la certificazione verde per scuole, università, mentre nelle Rsa ha introdotto l’obbligo vaccinale per chiunque acceda alle strutture.
Restano ancora escluse le altre categorie di lavoratori, nell’attesa che il governo decida sull’ulteriore allargamento anche per i dipendenti del settore pubblico e privato. Ricordiamo che il Green pass si ottiene 15 giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino contro il covid, con l’esito negativo di un tampone eseguito nelle ultime 48 ore e con la certificazione della guarigione dal virus negli ultimi 6 mesi. Ma dove va esibito il lasciapassare? A scuola, nelle università: mentre per accedere alle Rsa, residenze sanitarie assistenziali, occorre vaccinarsi contro il virus.
Scuola
Il Green pass regolerà l’accesso alle scuole fino al 31 dicembre 2021, data in cui è previsto al momento il termine fissato per lo stato di emergenza. Dal primo settembre il pass verde è obbligatorio per il personale scolastico (docenti e amministrativi), ma con il nuovo decreto è stato esteso a chiunque accede alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative, come dipendenti delle ditte esterne (pulizie, mense, manutenzione) e i genitori che accedono agli istituti per accompagnare o riprendere i figli, o per i colloqui con i docenti.
Esentati dall’obbligo di esibire la certificazione verde gli studenti, ad eccezione di quelli che frequentano i percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori.
Università
Negli Atenei potranno accedere solo gli studenti, i docenti e il personale amministrativo munito di Green pass, come già previsto. Stessa regola per studenti, docenti e amministrativi dell’alta formazione artistica musicale e coreutica, e per le altre istituzioni di alta formazione collegate alle università.
Rsa
Per quanto concerne le Rsa, il decreto prevede l‘obbligo vaccinale dal 10 ottobre per il personale, anche esterno, che opera, a qualsiasi titolo, nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e negli hospice.
Controlli e sanzioni
I controlli nelle scuole saranno svolti dai dirigenti scolastici. I lavoratori sprovvisti del pass rischiano la sospensione dal lavoro senza retribuzione dopo 5 giorni di assenza ingiustificata. I lavoratori esterni e i genitori che non hanno la certificazione verde, invece rischiano una multa da 400 a 1.000 euro.
Nelle Rsa il controllo spetta ai responsabili e ai datori di lavoro di chi accede alle strutture. Per i sanitari sprovvisti del pass scatta la sospensione della prestazione lavorativa senza retribuzione fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o comunque fino al 31 dicembre 2021.
Il decreto conferma le categorie per le quali era stato introdotto il pass obbligatorio, ovvero per i servizi di ristorazione al tavolo, al chiuso; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; gli spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali (ad eccezione di chi effettua prestazioni sanitarie), parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; concorsi pubblici; ristoranti degli alberghi se si tratta di clienti esterni; mense aziendali.
E proprio per quanto concerne le mense aziendali il governo in una Faq ha chiarito che il pass è obbligatorio per consumare al tavolo al chiuso. I lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione per i dipendenti, solo se hanno la certificazione verde, come avviene nei ristoranti.
Green pass obbligatorio, come già previsto, anche per i trasporti. L’obbligo in questo caso, interessa i treni a lunga percorrenza (alta velocità e intercity), navi e aerei, ed è stato introdotto a partire dal primo settembre. Sui bus, l’obbligo vige solo per i mezzi che collegano regioni diverse, per quelli che effettuano tratte turistiche più lunghe e per gli autobus a noleggio con conducente. L’obbligo non si applica sui bus urbani.