Ancona-Osimo

Obbligo vaccinale per gli over 50: il decreto divide industriali, sindacati e categorie

Divide il nuovo decreto che introduce il Super Green pass obbligatorio dai 50 anni in su. C'è chi nutre perplessità, chi richiama alla responsabilità collettiva. Ecco alcune reazioni

ANCONA – Divide il decreto che introduce l’obbligo vaccinale per gli over 50. La misura è stata varata dal Consiglio dei ministri per ridurre la quota di popolazione non vaccinata contro il Covid e frenare così l’ondata pandemica che sta interessando il Paese.

L’obbligo di Super Green pass (quello che si ottiene con la guarigione dal virus e la vaccinazione) per tutti i lavoratori pubblici e privati e i liberi professionisti di almeno 50 anni, scatterà dal 15 febbraio 2022. Da quel momento dovranno esibire il pass vaccinale all’accesso al luogo di lavoro.

È corsa contro il tempo per mettersi in regola, visto che chi viene sorpreso senza Super Green pass al lavoro viene sospeso senza stipendio, quindi chi non ha ancora ricevuto la prima dose, dovrà farla entro il 31 gennaio così da avere la certificazione verde valida dal 15 febbraio.

Claudio Schiavoni
Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche

«Se all’inizio della pandemia ero convinto e sicuro che l’obbligo vaccinale era la strada maestra, oggi non ne sono più così certo». Così l’imprenditore Claudio Schiavoni, sulla stretta varata dal Consiglio dei ministri per frenare la pandemia. L’obbligo vaccinale, introdotto per gli over 50, con obbligo di Super Green pass per i lavoratori in questa fascia d’età lascia perplesso Schiavoni.

«In questa fase – aggiunge – sappiamo che chi è vaccinato può infettarsi con il virus e può trasmetterlo agli altri, mentre chi non si è vaccinato e lavora è costretto a sottoporsi a test ogni 48 ore, mi domando dunque chi sia più pericoloso. Ho delle perplessità su questa imposizione – conclude – anche perché mi metto nei panni dei lavoratori che hanno famiglie e mutui da pagare e che vorrebbero essere liberi di poter scegliere se vaccinarsi o no».

Massimiliano Polacco direttore generale Confcommercio Marche

Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche afferma invece: «Se questo serve a non far chiudere le nostre imprese allora siamo d’accordo, l’importante è che poi non si proceda a nuove chiusure più avanti, perché non siamo più disposti a chiudere le nostre attività».

Polacco fa notare che si tratta di «nuove difficoltà che stanno mettendo alle imprese» e che le nuove regole arrivano in concomitanza con l’avvio della stagione dei saldi, un periodo cruciale per il commercio, dopo le festività natalizie, per questo chiede di prevedere «soluzioni di aiuto».

Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche

Favorevole all’obbligo vaccinale Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche. Barbaresi evidenzia come «oggi più che mai è necessario richiamare tutte le persone a una responsabilità collettiva a tutela della salute di tutti».

«Alla luce della recrudescenza della diffusione del virus – aggiunge – , non ci sono alternative al vaccino. È dal mese di agosto che il sindacato chiede al governo di assumersi la responsabilità di rendere il vaccino obbligatorio».

Infine spiega che «occorre rilanciare una forte campagna di informazione e sensibilizzazione».

Massimiliano Santini, Cna
Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona

«L’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 – afferma Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona – rappresenta a nostro avviso una misura corretta sebbene parziale, poiché nonostante vada nella direzione da sempre auspicata dalla Cna, arriva in maniera tardiva e dovrà essere accompagnata da altre misure a più ampio raggio, dato che probabilmente non eviterà di ripiombare in arancione con il rapido incremento delle terapie intensive».

Secondo Santini «pur nel rispetto delle libertà personali, esiste un interesse collettivo che va oltre il libero arbitrio dei singoli e che sta nella responsabilità di chi deve tutelare il bene pubblico, in primo luogo di ordine sanitario, ma anche la tenuta sociale e il benessere economico. Al contempo va detto che sarà necessario attivare percorsi preferenziali per i destinatari del provvedimento, affinché si possa arrivare a fine mese almeno con la prima dose ed essere nei tempi per metà febbraio con il Green pass rafforzato. Inoltre non dimentichiamoci che questo fatto produrrà tensioni nei luoghi di lavoro ed ulteriori disagi sul piano organizzativo, che associati ai tanti casi di assenze per quarantene da isolamento comporterà una ulteriore dose di capacità gestionale e buon senso da parte dei nostri imprenditori».

Cna chiede ristori e sostegni «per attenuare i costi di esercizio, che con il rincaro energetico rischiano di mettere in seria discussione la tanto attesa ripresa economica».