Ancona-Osimo

Occupazione e produzione in calo, ma il 2021 fa ben sperare. L’indagine Confindustria Marche

Nell'ultimo trimestre del 2020 ancora un rallentamento causato dalla pandemia per l’industria manifatturiera regionale, come per l'attività commerciale complessiva. Ore di cassa integrazione al +332%

ANCONA- «Il dato relativo al quarto trimestre 2020 riflette l’impatto negativo che la pandemia ha ancora sui principali comparti dell’economia regionale, nonostante alcuni settori abbiamo registrato un marcato miglioramento rispetto ai mesi di lock-down».

Così dichiara il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni in occasione della presentazione dei dati congiunturali degli ultimi mesi dello scorso anno, che registrano infatti un calo per l’industria manifatturiera regionale, con attività produttiva e commerciale in rallentamento rispetto a quanto rilevato nel quarto trimestre 2019.

Secondo i risultati dell’Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con UBI Banca – Banca del gruppo Intesa Sanpaolo, nel trimestre ottobre-dicembre 2020 la produzione industriale ha registrato una flessione del 2,9% su base tendenziale, risultato in linea con quello rilevato a livello nazionale nel trimestre ottobre-dicembre (-1,9%).

«Seppur con intensità molto diverse, tutti i settori hanno beneficiato della ripresa delle attività a seguito dell’eliminazione del blocco delle produzioni. Resta ancora incerto, tuttavia, il traino del mercato estero, data la diffusione della pandemia nei principali mercati di esportazione e i provvedimenti di chiusura adottati dalla gran parte dei paesi di esportazione dei prodotti regionali», continua Schiavoni.

A livello settoriale, tutti i comparti inclusi nell’indagine hanno registrato variazioni negative, tranne il Legno e Mobile e la Gomma e Plastica. Stabile la Meccanica.

Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano il profilo congiunturale ancora debole dell’industria regionale: resta bassa – anche se in miglioramento rispetto alla precedente rilevazione – la quota di aziende interessate da aumenti della produzione (24% contro 20% della rilevazione precedente), mentre si contrae la quota di operatori con produzione stazionaria o in calo (76% contro 80% della rilevazione del terzo trimestre 2020).

In calo l’attività commerciale complessiva nel quarto trimestre 2020: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una flessione del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un andamento negativo sia sul mercato interno (-3,1%), sia sul mercato estero (-4,4%).

Sul mercato interno i principali settori hanno registrato risultati negativi tranne Meccanica, Legno e Mobile e Gomma e Plastica; sull’estero invece la flessione è concentrata sul Sistema Moda, a fronte di variazioni positive per tutti i rimanenti settori.

Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2020, i livelli occupazionali hanno registrato un sensibile calo (-1,1%), seppure con andamenti differenziati tra settori. Nello stesso periodo, a seguito delle misure straordinarie di sostegno alle imprese per far fronte agli effetti dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, le ore di cassa integrazione sono aumentate del 332% rispetto al quarto trimestre 2019, passando da 5,8 a 25,1 milioni.

«Il 2021 si è aperto nel segno della speranza – conlude il Presidente Confindustria Schiavoni -, di una ripresa economica da parte delle imprese marchigiane dopo un 2020 segnato negativamente dall’emergenza sanitaria. Secondo i risultati del Cruscotto Congiunturale del nostro Centro studi, nonostante le prospettive economiche globali continuino a essere dominate dall’incertezza legata all’evoluzione difficilmente prevedibile della pandemia, migliorano le aspettative delle imprese sia per quanto riguarda la produzione che le vendite sul mercato interno ed estero».