ANCONA – Anziano disabile in carrozzina sollevato per arrivare in riva al mare. Sulla vicenda che fa discutere da giorni la città di Ancona interviene Maria Pia Paolinelli, presidente dorica della sezione provinciale dell’Aniep, l’associazione per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili.
«Io sto con Franco, quanto è accaduto e vergognoso. Sono profondamente indignata. Si riapra l’ascensore del Passetto affinché del mare possano usufruire tutti, persone normodotate e con disabilità. Non siamo forse tutti uguali?». Non usa mezzi termini, la presidente Paolinelli.
«Vi pare normale – prosegue – che un uomo di 75 anni debba essere sollevato per percorrere centinaia di gradini, arrivare al mare e poi risalire (al buio)? Potete immaginare a quali rischi è andato incontro Franco venendo sollevato in quel modo? E ha rischiato grosso anche chi lo ha aiutato nella sua odissea», spiega Paolinelli.
«Non è la prima volta che accadono episodi simili. La soluzione? Riaprire l’ascensore del Passetto, che invece funziona solo nei mesi estivi e non ne capisco il motivo. Io, come tanti, amo il mare pure d’inverno, con la pioggia, ma chi, come me e Franco, è costretto sulla carrozzina non può arrivarci».
Per la cronaca, ricordiamo che Franco Lecci – 75 anni e 87 chili di peso – non ha potuto fruire dell’ascensore perché l’impianto era chiuso. Così, a trasportarlo fino in riva al mare ci hanno pensato 4 volenterosi ragazzi che l’hanno sollevato, con tutta la carrozzina, sia per la discesa sia per la risalita, avvenuta – per di più – quasi al buio, dato che erano circa le 19.45.
Negli anni, però, gli orari di apertura dell’ascensore sono diventati sempre più flessibili, come conferma l’Aniep che chiede al Comune di «riaprire definitivamente l’impianto anche nei periodi di mezza stagione, in autunno o in primavera. Le belle giornate di questo periodo invogliano la gente a scendere al mare. Ci sono tanti normodotati alla baia in questi giorni, sui social ci sono le foto».
«Invece, una mia amica in carrozzina – continua Paolinelli – è appassionata di fotografia e non può arrivare in spiaggia. Dunque, se non in inverno, l’ascensore va tenuto aperto quantomeno nei mesi di marzo, aprile, maggio ed ottobre, almeno nei fine settimana».
Ma non solo Passetto, perché anche Portonovo sembra poco accessibile alle persone disabili (o con difficoltà motorie) nei mesi primaverili ed autunnali, durante i quali l’ascensore – solitamente – è chiuso. «A Portonovo, ci sono i parcheggi per i disabili, ma c’è una sbarra. E quella sbarra può alzarla solo l’operatore balneare che si trova in spiaggia, d’estate. In tutti gli altri mesi, da fine settembre a giugno, la sbarra non può essere alzata, perché manca l’addetto. E chi è portatore di handicap non può godere delle bellezze di Portonovo».
Tra l’altro, «l’ascensore chiuso impedisce il mare non solo ai disabili, ma ad una grande fetta di popolazione più fragile, che vive con permanenti o temporanee difficoltà fisiche. Penso agli anziani e ai non vedenti, ma anche ai genitori con passeggini al seguito. Per loro, se non è estate, non c’è verso di scendere al Passetto. Secondo me, tutto questo non è normale».
«L’Aniep ha vinto tante battaglie e vinceremo anche questa. Noi dobbiamo combattere tutti i giorni per ottenere ciò che è giusto, ciò che ci spetta. Un problema di costi? Non lo so, i soldi – secondo la presidente dell’Aniep – si trovano, ma prima deve esserci la volontà di fare qualcosa, perché a rimetterci non può essere chi deve fare già i conti con dolore e sofferenza».