Ancona-Osimo

«Oggi faccio quello che mi riesce meglio, vivere!»

Domenica 19 marzo lo stadio comunale di Fabriano verrà intitolato a Mirco Aghetoni, coraggioso ragazzo scomparso a soli 25 anni dopo lunga malattia. Don Andrea Simone: «Ha rappresentato l’espressione più pura dei valori sociali e cristiani nel mondo dello sport»

Da sinistra: l'assessore Giovanni Balducci, Don Andrea Simone, Andrea Giombi e Leandro Santini

FABRIANO – «Oggi faccio quello che mi riesce meglio: vivere! Vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo». Questa frase Mirco Aghetoni l’aveva scritta poco tempo prima che la morte lo raggiungesse, il 7 maggio 2015, a nemmeno 25 anni, e da sola fa capire che tipo di persona fosse. E il motivo per cui, giustamente, il 19 marzo gli verrà intitolato lo stadio comunale di Fabriano.

Il fabrianese Mirco Aghetoni (1990-2015) con la divisa dell’Ancona in serie B nel 2008

Classe 1990, fabrianese, Mirco era una promessa del calcio. Aveva svolto gran parte delle giovanili con la Fortitudo Fabriano e poi era andato a giocare a Siena con gli Allievi Nazionali. Approdato poi alla Primavera dell’Ancona, nel 2008 mister Monaco era sul punto di farlo debuttare in serie B ad appena 18 anni. Ma il 27 agosto gli venne riscontrato un male al fegato, cui fecero seguito sette anni di interventi e speranze, durante i quali Mirco non ha mai mollato, continuando a vivere a tutto gas, fino all’ultimo respiro.

L’anno scorso, il suo amico Andrea Giombi e Don Andrea Simone hanno lanciato l’idea di intitolargli lo stadio di Fabriano, che era senza nome, trovando nell’amministrazione comunale un importante aiuto per ottemperare a tutte le procedure necessarie. Non senza difficoltà, poiché le normative prevedono intitolazioni solo dopo dieci anni dalla morte del soggetto interessato.

«Ma, grazie alla comprensione del Prefetto, siamo riusciti ad ottenere il consenso – riferisce Don Andrea Simone durante la conferenza stampa indetta questa mattina per rendere ufficiale la notizia. – Mirco Aghetoni, secondo noi, ha rappresentato l’espressione più pura dei valori sociali e cristiani nel mondo dello sport, per cui ci è sembrato giusto renderne imperitura la memoria dando il suo nome allo stadio di Fabriano».

La conferenza stampa di questa mattina in Comune, in cui è stata annunciata l’intitolazione dello stadio di Fabriano a Mirco Aghetoni

«Un doveroso ringraziamento va al sindaco Sagramola, all’assessore Balducci, al Prefetto e all’Ufficio Diocesano per lo Sport nella persona di Don Andrea Simone, grazie ai quali si è giunti alla conclusione di questo iter – ha detto Andrea Giombi, tra i primi a lanciare l’idea di intitolazione. – Mirco era un uomo di sport. Sì, un uomo, e non un ragazzo come l’età farebbe pensare, un uomo per quello che ha dimostrato nel corso della malattia. Ha messo sudore, impegno e fatica non solo sul campo di calcio, ma in tutta la sua pur breve vita. I suoi valori, secondo noi, devono essere un modello di riferimento per molti giovani. Un esempio, quando leggeranno la targa che verrà affissa allo stadio».

Le targhe, in realtà, saranno due. Una in ferro battuto, realizzata dal fabbro comunale Metello Gregori, che verrà posta esternamente allo stadio. Un’altra, a mo’ di quadro, mostrata questa mattina in conferenza stampa, recante la foto di Mirco Aghetoni e l’eloquente frase, «oggi faccio quello che mi riesce meglio: vivere! Vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo», che verrà posta all’interno.

Il quadro che verrà messo all’interno dello stadio

Lo stesso assessore allo sport del Comune di Fabriano, Giovanni Balducci, ha espresso parole commosse: «Mirco Aghetoni è stato un ragazzo fabrianese che ha saputo affrontare con grande forza le vicissitudini che la vita gli ha riservato, lo vogliamo ricordare come un esempio di sportivo; dal canto nostro, abbiamo fatto con piacere tutti i passi amministrativi per concretizzare questa intitolazione, con un ringraziamento importante che va rivolto alla Prefettura di Ancona, che ha compreso le motivazioni del gesto e consentito l’intitolazione anche se non sono trascorsi dieci anni dalla morte».

Presente alla conferenza anche Leandro Santini, presidente della Consulta dello Sport di Fabriano, il quale ha ricordato che «dopo l’intitolazione del palasport grande a Giuliano Guerrieri e di quello vecchio a Leonardo Cesari, che hanno lasciato un segno nello sport cittadino con il loro esempio, finalmente anche lo stadio comunale avrà il nome di un fabrianese meritevole, e il suo ricordo durerà nel tempo».

La cerimonia di intitolazione avverrà domenica 19 marzo alle ore 15, in presenza delle autorità civili e del vescovo della diocesi di Fabriano-Materica, Monsignor Stefano Russo. Seguirà una gara amichevole di calcio.