ANCONA – Gianmarco Tamberi in finale sabato pomeriggio, 10 agosto. Ma con il brivido. Stamattina l’altista anconetano s’è presentato in pedana allo Stade de France di Saint-Denis, alle porte di Parigi, apparentemente timoroso per la sua condizione non al top dopo quanto vissuto negli ultimi giorni, prima il leggero infortunio in Ungheria e poi il ricovero per una colica renale che ha ritardato la sua partenza per Parigi. Evita di saltare la misura di 2.15, si presenta incappucciato nella tuta EA7 degli azzurri, supera al primo tentativo 2.20 caricandosi come al solito con gli applausi del pubblico e con il bacio della moglie Chiara. E mentre i telecronisti Rai sottolineano la sua “leggerezza”, la sua “magrezza”, Gimbo supera al primo tentativo anche i 2.24, sfiorando l’asticella che però non cade, prova sottolineata ancora una volta dal boato dello stadio di Saint-Denis, ma a 2.27 tre errori rischiano di escluderlo dalla finale. Nel frattempo si fa male il suo avversario e amico Mutaz Barshim, un crampo, poi spiegherà Tamberi ai microfoni della Rai, che comunque non gli impedisce di tornare in pedana e di saltare 2.27. Ma nel frattempo la griglia dei dodici accessi alla finale è definita e ci sono sia Gianmarco Tamberi sia il suo compagno di nazionale Stefano Sottile: entrambi sabato prossimo 10 agosto alle 19 cercheranno gloria sulla pedana di Saint-Denis.
Non è un Gianmarco Tamberi al top, lo si vede chiaramente e lo spiega nel dopogara: «Prima di tutto devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi giorni, non mi aspettavo così tanto affetto, tanti italiani che mi sono stati vicini, significa tantissimo per me – dice Gimbo –. Arrivare a questo appuntamento a cui lavoro da anni passando tutto quello che ho passato in questo mese è stato molto difficile, tre giorni fa ero in un ospedale, l’avevo detto che questa giornata sarebbe stata la più complicata, per assurdo sarà più facile la finale».
E poi: «Oggi non è andato bene niente, penso di non aver mai staccato, l’ho sempre subito, lo stacco, sapevo di dover risparmiare energie, ma perché ne ho poche, a 2.27 ho provato a spingere di più ma la gamba proprio non teneva. Ma sabato sarà un’altra giornata. In due giorni sono cambiato da così a così, sto decisamente meglio, sabato non sarò condizionato. Dimagrito? Quei due chili che dovevo perdere dopo Roma li ho persi. Adesso è giunto il momento di dimostrare che so fare le magie, è la gara della mia vita, quella per cui ho lavorato così tanto. Nonostante tutto quello che è successo continuerò a crederci. Barshim? Un crampo, ma lui 2.27 lo ha fatto, io no. Ci vediamo sabato alle 19 in pedana».
I bookie però non puntano su Tamberi. Il suo oro in quota è offerto tra il 4 di Sisal e il 5 di Planetwin365, valutazione che fa del talento marchigiano il terzo atleta in tabellone. Davanti a lui, di poco, il favorito Hamish Kerr, visto campione a 3,50, e Mutaz Essa Barshim, oro a Tokyo 2020 insieme a Gimbo, anche lui non al meglio e proposto a 3,80. Poche invece le possibilità di medaglia per l’altro azzurro qualificato in finale, Stefano Sottile, dato vincente a 33 volte la posta.
Nel frattempo l’altro anconetano Simone Barontini è il primo dei non qualificati nelle batterie di qualificazione degli 800 metri, sarà costretto a riprovarci domani nei ripescaggi. «Sono stati più bravi gli altri – spiega –, ce l’ho messa tutta, ero sicuro di potercela fare. Ora voglio solo recuperare le energie e pensare al turno dei ripescaggi di domani».