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L’oro verde delle Marche, a Verona il convegno sull’olio. Carloni: «Unicità, condivisione e qualità»

Il convegno si è svolto all'interno del salone internazionale dell'agroalimentare Sol&Agrifood. Un'occasione per illustrare opportunità e eccellenze dalla nostra regione

Mirco Carloni, vicepresidente della Giunta regionale

VERONA- Un progetto per la valorizzazione delle produzioni oleicole marchigiane. Questo il focus de “L’oro verde delle Marche”, il convegno che si è svolto ieri – 11 aprile – a Veronafiere nell’ambito della 26^ edizione di Sol&Agrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità in contemporanea con la 54^ edizione di Vinitaly (10 – 13 aprile). Un’occasione per illustrare le opportunità che il progetto intende cogliere valorizzando i protagonisti di tutta la filiera, dall’oliveto all’olio all’oleoturismo.

‘Condivisione’ è stata la parola chiave dell’intervento di Mirco Carloni, vicepresidente della Regione Marche e assessore regionale all’Agricoltura: «Le Marche sono una regione ‘plurale’, ricca di caratteristiche varietali che la rendono unica e allo stesso tempo complessa. Su queste caratteristiche di unicità, dobbiamo costruire un sistema di valorizzazione delle nostre produzioni agricole in genere e oleicole in particolare. Questo attraverso azioni di sistema che mirino alla crescita della qualità del prodotto e allo sviluppo della necessaria consapevolezza che richiede la cultura dell’accoglienza in campagna, traendo insegnamento da quanto fatto dal punto di vista legislativo per il settore enoturistico e agrituristico. Dobbiamo puntare – ha aggiunto Carloni – alla condivisione progettuale con il settore produttivo, stimolando decisamente l’unione tra tutti gli attori che operano in questo comparto. Non ci interessa la quantità di prodotto, il nostro obiettivo è la qualità, perché con essa potremo aumentare la redditività per chi opera in questo settore».

«C’è la necessità di saper cogliere un fenomeno già in atto – ha detto Giambattista Marchetto, giornalista e ideatore del progetto ‘Bike&Wine Press’ – la vita o la vacanza in campagna sono elementi già al centro di richieste che giungono da turisti culturalmente preparati a cogliere nel paesaggio, nelle persone e nella qualità delle loro produzioni agroalimentari, elementi utili a costruire un’attrazione. Vanno alla ricerca di unicità e di qualità nell’accoglienza».

Unicità che dal punto di vista varietale ha evidenziato Andrea Bordoni, direttore di Assam, l’Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche: «Oltre alla produzione olivicola attuale, come agenzia stiamo lavorando da anni alla valorizzazione delle varietà di olivo che rendono unici i nostri oli extravergini e la nostra regione. Le Marche vantano oggi una superficie olivicola di circa 9.500 ettari e ben 23 varietà iscritte al Repertorio Regionale della Biodiversità, tesoro naturale del cui valore dev’essere consapevole soprattutto la parte produttiva che, se ben formata, potrà coglierne le unicità».

Del valore del progetto e dell’importanza della condivisione di tutti gli attori protagonisti lungo la filiera, hanno parlato Enrico Rossi, sindaco di Cartoceto, che si è soffermato sul valore fondamentale della formazione come sviluppo della conoscenza, Guido Perozzi di Vinea, che ha descritto i principi che regolano l’agricoltura biologica e il valore di partenza rappresentato dalla qualità delle produzioni e Ugo Agostini del Consorzio di Tutela della IGP Marche: «Partiamo convinti di essere protagonisti di un progetto che nasce con prospettive nuove».

I lavori sono stati conclusi da Alberto Mazzoni, direttore di Food Brand Marche, l’associazione produttori dell’agroalimentare Marche, nata per valorizzare e promuovere in maniera integrata l’enogastronomia, il turismo e la cultura del territorio: «Siamo pronti – ha detto Mazzoni – a mettere in atto progetti condivisi grazie alla sintonia di tutti i protagonisti del territorio. Non possiamo più aspettare perché siamo forti della condivisione progettuale, della qualità delle aziende e della capacità dei consorzi DOP e IGP di fornire l’assoluta garanzia di origine ai consumatori».