Ancona-Osimo

L’olivo soffre caldo e assenza di piogge, i produttori: «Nelle Marche calo della produzione del 20-30%»

Federici, presidente Aprol Marche: «In alcune zone dove ha piovuto di più c’è maggiore quantità di prodotto, in altre le olive sono scarse». Di Sante, presidente Coldiretti PU: «Con le alte temperature non ci sono stati attacchi della mosca olearia»

olivi
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ANCONA – Un po’ come per tutte le coltivazioni, caldo record e assenza di piogge influiscono negativamente anche sulla raccolta delle olive. È ancora presto per parlare di numeri, la raccolta inizia ad ottobre, ma appare ormai evidente che rispetto allo scorso anno si registrerà un calo, probabilmente intorno al 20-30%.

«La previsione al momento non è positiva, le olive stanno soffrendo perché da maggio ad oggi ci sono state poche precipitazioni e la stagione estiva per l’olivo coincide con la fase di accrescimento dei frutti. Nelle Marche la situazione non è uniforme, ma a macchia di leopardo. In alcune zone dove magari ha piovuto di più c’è maggiore quantità di prodotto, dove invece non ha piovuto affatto, le olive sono scarse. Il calo di produzione si aggira intorno al 20-30% rispetto allo scorso anno» spiega Pierluca Federici, presidente Aprol Marche, associazione produttori olivicoli marchigiani.

Che cosa comportano per l’olivo temperature elevate e assenza di piogge? «Quando è arido l’olivo fatica. Il frutto si secca sulla pianta e cade a terra oppure l’oliva non presenta una pelle liscia, bensì rugosa, segno di sofferenza. Il rischio è quindi che l’olio non sia di alta qualità in quanto il nocciolo interno all’oliva è più grande della polpa che, se non assorbe acqua, ha meno consistenza. Nell’olio potrebbe quindi prevale il gusto del legno».

La pioggia dei giorni scorsi non è servita a nulla? «Purtroppo le piogge non hanno interessato tutte le Marche. Ad ogni modo nelle zone dove ha piovuto la pianta ha potuto assorbire acqua. C’è da dire comunque che gli acquazzoni di un’ora servono a poco perché l’acqua scivola, non riesce a penetrare nella terra. Quando invece piove in maniera normale l’acqua filtra nel terreno e l’apparato radicale dell’ulivo, che si trova in superficie, tramite radici e foglie riesce subito ad assorbirla».

Quando è il momento migliore per iniziare la raccolta delle olive? «La raccolta inizia generalmente i primi di ottobre, ma è comunque legata molto al clima: più è caldo e più si anticipa. Venti anni fa invece si iniziava i primi di novembre».

Secondo Tommaso Di Sante, presidente Coldiretti Pesaro – Urbino, «le piogge dei giorni scorsi e il conseguente abbassamento delle temperature hanno dato un po’ di ossigeno alla pianta per la maturazione dell’oliva. È ancora presto per avere dei numeri precisi, ma indubbiamente ci sarà un calo della produzione rispetto allo scorso anno, probabilmente intorno al 20-30%. La cosa positiva di questa calda estate è che con le alte temperature non ci sono stati attacchi da parte della mosca olearia quindi l’acino è sano e l’olio di buona qualità».