ANCONA – Una scia di omicidi sconvolge la cittadella ospedaliera di Ancona, specchio di una sanità pubblica in rapido sfacelo e di un capoluogo in perenne conflitto sociale. È il “quadro” dipinto a parole e suggestioni da Pierfrancesco Curzi. Codice 4: questo è il titolo del nuovo avvincente romanzo del giornalista anconetano, uscito per Affinità Elettive.
«Il terrore negli occhi della moribonda, estasi pura. Il corpo ridotto a un catorcio da rottamare. La sua tenacia, placata in fretta. Nessuno attorno, solo lo sguardo incredulo della donna». La morte ha il suo codice: livello quattro, ossia il termine tecnico utilizzato nelle emergenze per delineare un caso irreversibile. L’opinione pubblica, col fiato sospeso, segue gli sviluppi del caso sulle pagine dei quotidiani locali. In prima linea Carlo Galassi, nerista vecchio stampo, abile a tessere fili con le fonti quanto incapace di curare i rapporti umani. Il giornalista, mentre prova a rimettere in piedi un’esistenza disastrata, innesca una sfida con gli inquirenti sul fronte delle indagini. Tra macabri rinvenimenti, colossali bevute solitarie, odi e vendette professionali, nulla è come appare.
Pierfrancesco Curzi, 53 anni, vive ad Ancona. Giornalista, ha pubblicato reportage da zone di conflitto e flussi migratori, tra cui Medio Oriente, Nord Africa, Asia Centrale, Balcani, America Latina e Caucaso per Il Fatto Quotidiano e Il Manifesto. Da anni collabora con Il Resto del Carlino di Ancona. I suoi viaggi in solitario lo hanno portato, tra gli altri, lungo la ‘Strada delle Ossa’ in Siberia, sulla Ruta del Che in Sudamerica, e nelle zone più dimenticate dell’Africa. Scrittore, è al suo quinto libro. In passato ha già pubblicato Stanno tutti bene (Italic, 2014) sul genocidio ruandese, In Bosnia (Infinito edizioni, 2015) dedicato al conflitto balcanico, Nel Caucaso da Grozny a Beslan. Reportage dalla provincia dell’Impero russo (Infinito edizioni, 2016) e Nell’afa (Vydia, 2018), il suo primo romanzo.
«Dopo aver pubblicato il mio primo romanzo (e quarto libro), Nell’Afa, uscito nel 2018, poco dopo mi ero subito dedicato alla stesura di una sorta di sequel: stesso personaggio protagonista, scenario identico, la città di Ancona e così via – riferisce Curzi -. Per varie vicissitudini il testo di Codice 4 è rimasto fermo a lungo, anche a causa della pandemia, poi a inizio anno ho deciso che era giunto il momento di togliere la polvere dalla copertina: l’ho proposto ad Affinità Elettive e l’editrice/editor, Valentina Conti, lo ha particolarmente apprezzato. Il resto è stata una conseguenza. Nei miei romanzi la formula del giallo è più o meno centrale, ma soprattutto serve a raccontare una serie di aspetti sociali che io di solito inserisco sempre nei miei testi. Nell’afa, il concetto dell’integrazione e della convivenza tra la cittadinanza italiana e quella immigrata era molto marcato. In Codice 4 il tema dominante parallelo alla storia è quello della sanità e del declino in corso, con un sistema virtuoso e invidiato dal mondo in forte difficoltà. Ospedali che ormai sono aziende e direttori sanitari che sono manager e non più medici, il rapporto tra medici e pazienti in forte deterioramento, budget e politiche sanitarie sbagliate e la minaccia di una sanità privata o privata/convenzionata che incombe. I temi sociali nel libro sono evidenziati anche dai personaggi/vittime dell’assassino seriale, una scelta ponderata la mia. C’è poi il personaggio principale, Carlo Galassi, un giornalista vecchio stampo, un perdente, di sicuro non un eroe. Nei miei libri lui non risolve i casi come avviene nel resto della narrativa, con giornalisti addirittura in grado di far arrestare i colpevoli, una narrazione che trovo stucchevole e fuori dalla realtà. Galassi è pieno di difetti, ha la famiglia e i rapporti in frantumi, un carattere spigoloso, ma è onesto intellettualmente e leale. Per questo, già dal primo libro, la portata del personaggio induce i lettori ad apprezzarlo nonostante tutto. Infine il concetto dell’informazione, già molto presente in Nell’afa e ribadito anche in Codice 4. Tra le righe del romanzo emerge il quadro dei media attuali e per questo c’è anche molta didattica per i non addetti ai lavori. Tempo fa avevo iniziato a buttare giù un terzo capitolo della saga di Carlo Galassi. Presto, qualora ritrovassi vena ed energie per scrivere, vorrei rimetterci mano. L’argomento è la precarietà del lavoro, il caporalato e lo schiavismo produttivo dei cantieri navali».
Il libro è già disponibile sia nel punto vendita di Affinità Elettive, in corso Stamira 33 ad Ancona, sia nelle altre librerie della città.