Ancona-Osimo

Omicidio Maiorano, la Procura chiude le indagini

Nell'atto di chiusura si aggrava la posizione del marito di Ilaria, accusato di omicidio volontario pluriaggravato

I carabinieri nel casolare a Padiglione di Osimo dove è stato trovato il cadavere di Ilaria Maiorano (Immagine di repertorio)

OSIMO – La procura di Ancona ha chiuso le indagini sull’omicidio di Ilaria Maiorano, avvenuto ad Osimo l’11 ottobre scorso. La donna, 41 anni, era stata trovata morta in casa a Padiglione. I sospetti erano caduti subito sul marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, tunisino, accusato di averla massacrata di botte e arrestato per il delitto e ancora rinchiuso nel carcere di Montacuto. Nell’atto di chiusura si aggrava la posizione dell’uomo, accusato di omicidio volontario pluriaggravato.

I pm Daniele Paci e Valentina D’Agostino contestano la crudeltà, i futili motivi, i maltrattamenti e l’aver commesso il fatto durante l’esecuzione di una pena visto che l’uomo era agli arresti domiciliari per un fatto pregresso di altra natura. Secondo gli accertamenti eseguiti nell’indagine, Tarik avrebbe lasciato la moglie in agonia per 4-6 ore prima che morisse. L’orario del decesso è stato calcolato tra le ore 3 e le 6 dell’11 ottobre. Quando arrivarono i soccorsi sanitari in casa della coppia, sulla via Montefanese, dopo la richiesta partita da una parente, erano già passate le 10. Ai carabinieri, il 42enne disse di aver litigato con la moglie la sera prima, che lei era caduta dalle scale ma che poi si era rialzata ed era andata a dormire nella camera delle bambine. Al mattino l’uomo era uscito presto per lavoro. Mentre aspettava un collega, secondo la sua versione dei fatti, non aveva visto la moglie portare le figlie a scuola così era tornato a casa trovandola morta. Questa ricostruzione non ha convinto la Procura che nell’atto di chiusura indagini notificato parla di percosse violente alla moglie “in modo reiterato, con pugni e schiaffi”, usando anche una sedia e un pezzo di legno.

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