Ancona-Osimo

Omicidio di Sirolo, l’algerino si difende in carcere. Disposta l’autopsia

La salma del giovane albanese si trova all'obitorio dell'ospedale di Torrette. tanti gli amici che gli hanno fatto visita

SIROLO – E’ stata disposta l’autopsia sul corpo della vittima, Klajdi Bitri, il 23enne albanese freddato con un colpo di fiocina domenica 27 agosto. Mercoledì (30 agosto) è stato fissato l’interrogatorio davanti al gip per l’indiziato del delitto, Melloul Fatah, in carcere, sotto choc. Il suo avvocato dice che non è mai stato in fuga. Non si sarebbe reso conto di aver ucciso e nemmeno che la fiocina del fucile da pesca subacquea aveva trafitto l’albanese. L’algerino è risalito in auto ed è andato a pesca a Falconara, con lo stesso fucile e fiocina, che non sarebbero stati sporchi nemmeno di sangue, dove poi è stato trovato e fermato dai carabinieri. E’ accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Prevista anche una perizia sulla fiocina sequestrata. La salma della vittima è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Torrette. Lì davanti un capannello di amici e famigliari tra cui il fratello del giovane ucciso, che se l’è visto morire davanti agli occhi. Ha detto che Klajdi è stato colpito al cuore di fronte a lui. Ha riferito, con le lacrime agli occhi agli amici, che il 23enne era come un padre per lui, che faceva di tutto da quando erano piccoli. I genitori dei due fratelli sono ancora in Albania, sconvolti dalla tragedia.

La tragedia

Il giovane, residente ad Ancona, sarebbe morto per difendere un amico, picchiato da un altro automobilista per futili motivi: inizialmente si era parlato di una mancata precedenza, ma sembra che l’aggressore abbia agito perché la macchina davanti alla sua andava troppo piano nei pressi di una rotatoria. A quel punto sarebbe sceso dalla sua auto, sembra condotta da una donna, e avrebbe cominciato a picchiare il conducente, un padre di famiglia che era in viaggio con moglie e bimbi piccoli. In sua difesa è intervenuto il 23enne, che li ha separati. Ma l’aggressore è tornato all’auto prendendo dal portabagagli un fucile da pesca e facendo partire un colpo di fiocina che ha raggiunto il giovane al petto, uccidendolo sul colpo. L’aggressore a quel punto si è dileguato in auto, mentre sul luogo accorrevano il 118 e i carabinieri.