ANCONA – Antonio Tagliata era pienamente in sé quando, nel novembre nel 2015, uccise a colpi di pistola Fabio Giacconi e Roberta Pierini, genitori dell’allora fidanzata minorenne, nella loro abitazione di via Crivelli ad Ancona. A riportarlo è l’Ansa, evidenziando che questa sarebbe la conclusione a cui è giunto Giovanni Battista Camerini, neuropsichiatra infantile, incaricato dalla Corte d’appello di stilare una nuova perizia (leggi l’articolo)
Il 21enne, ricorda sempre l’agenzia di stampa, era stato condannato in primo grado a 20 anni di carcere per duplice omicidio premeditato. L’esito della perizia ribalta quello della precedente stilata dal prof. Vittorio Melega, che aveva rilevato nel giovane un disturbo generalizzato dello sviluppo che ne avrebbe in parte compromesso la capacità di intendere e volere.
Conclusioni, specifica ancora l’Ansa, «che potrebbero non mutare il risultato del processo poiché il gup Paola Moscaroli non aveva riconosciuto a Tagliata la seminfermità mentale».
La sentenza d’appello potrebbe arrivare all’udienza del 28 marzo. L’ex fidanzata, ora maggiorenne, è stata condannata a 16 anni dalla Cassazione.