Una stagione balneare su cui gli operatori marchigiani del settore sono pronti a scommettere. La fiducia è alta, ma come sempre ci sono dei nodi da sciogliere per la categoria.
Nelle Marche, secondo una indagine del Centro Studi della Cna, in 185 chilometri di costa operano 549 concessioni demaniali. Si tratta di imprenditori che attendono il clou dell’estate con impazienza per poter lavorare a pieno regime.
Il nuovo presidente della Confartigianato Balneari Mauro Mandolini sottolinea: «Il sentimento è positivo perché richieste ne abbiamo quotidianamente, ci sono anche diversi turisti che arrivano da fuori regione. Stiamo aspettando gli stranieri, un mercato ancora frenato dalla pandemia, ma con l’arrivo del green pass siamo convinti potranno arrivare. La richiesta è discreta e ci fa essere positivi anche perché vediamo nelle persone tanta voglia di uscire e stare tra la gente, rispettando le regole».
Il tutto esaurito ancora non c’è, ma non tarderà ad arrivare. «Qualche posto libero c’è però si va verso il tutto esaurito soprattutto ad agosto – continua Mandolini – ma per il nord delle Marche anche luglio darà belle soddisfazioni. Giugno è stato meglio del 2020, stiamo tornando alla normalità».
Quanto ai prezzi «qualche ritocco c’è stato negli ultimi due anni, ma dovuti ai costi aggiuntivi per le sanificazioni e la perdita di ombrelloni per il distanziamento. Ma una stagione con un ombrellone e due lettini costa in media 600 euro, un giornaliero 18-20 euro. Poi c’è una forbice a seconda delle spiagge e della posizione».
Tra le criticità quella di «reperire i lavoratori stagionali, dai bagnini ai camerieri, cuochi e baristi». Un problema comune che ha generato varie polemiche. C’è chi parla di basse paghe e preferisce i sussidi statali e chi invece dice che vengono applicati i contratti nazionali.
Altro tema quello delle infrastrutture. «La categoria si sta investendo per dare servizi ai clienti, dai bar, ai ristoranti. Siamo imprenditori, dobbiamo essere pronti a dare delle risposte, ma serve uno snellimento della burocrazia, con autorizzazioni più veloci. Per aprire qualcosa si arriva a un iter di un anno: questo è improponibile soprattutto in una fase economica come questa». Un accenno al superamento della Bolkestein, per prorogare le concessioni demaniali delle spiagge fino al 2033. «Fondamentale per investire e programmare».
Sabina Carcinali, responsabile Cna Balneari regionale tocca alcuni temi. «Come categoria chiediamo una programmazione e una forte spinta sul turismo a livello regionale. Non sono tempi normali, ma un brand Marche è fondamentale per aiutare tutto il comparto a crescere e agganciare la ripresa. Oggi possiamo contare su una domanda interna, abbiamo richieste dalle regioni del nord ma vogliamo tornare a vedere in spiaggia i tedeschi, francesi e olandesi che hanno una grande capacità di spesa». Il modello Marche è valido, ma serve «promozione. Siamo una meta ambita dagli stranieri perché apprezzano i piccoli numeri, le colline, i borghi marchigiani più che l’offerta romagnola. Speriamo che con il green pass tutto possa muoversi al meglio. Abbiamo delle prenotazioni di russi e questo è positivo»
Cardinali si dice «ottimista, pensiamo potrà essere la stagione del rilancio per tutto il comparto balneare e non solo. Avremo introiti minori dovuti al distanziamento e all’erosione che ci hanno fatto perdere il 25 per cento di ombrelloni. Qualche ritocco sui prezzi c’è stato, ma per coprire i costi. Le aspettative sono tante e da imprenditori siamo pronti a una grande estate che possa generare un indotto per tutti i comuni costieri marchigiani».