ANCONA- Non si arrestano le polemiche per l’operazione Multiservizi-Estra con la quale Multiservizi cede il suo 55% di Edma in cambio dell’acquisizione del 10% delle quote societarie di Estra. Il via libera all’operazione finanziaria da 42 milioni di euro è arrivato lunedì 6 novembre dall’Assemblea dei sindaci dei 44 Comuni soci di Multiservizi. Dopo aver presentato un esposto alla Corte dei Conti, il Movimento 5 Stelle interviene ancora una volta sulla questione.
«Ci vuole una bella faccia tosta a rallegrarsi del via libera dell’assemblea dei soci di Multiservizi per l’operazione con Estra con il voto favorevole dei Comuni di Ancona e Senigallia che da soli rappresentano circa il 56% del capitale, ma con il voto contrario dei Comuni di Fabriano, Castelfidardo e Jesi e con diverse astensioni dei comuni più piccoli- dichiara Andrea Quattrini, capogruppo Movimento 5 Stelle-. Un’operazione già firmata in gran segreto tra le due società il 31 maggio, con la condizione sospensiva di essere efficace solo dopo il voto favorevole dei soci di Multiservizi entro i primi di novembre. Inoltre, è arrivata negli uffici dei Comuni soci solo a ridosso della scadenza e con la documentazione assolutamente incompleta e quindi insufficiente per dare una valutazione, come espresso anche da alcuni Revisori compresi quelli del Comune di Ancona che si erano riservati di dare un parere».
Il capogruppo dei 5 Stelle in Consiglio comunale non usa mezzi termini e attacca i sindaci di Ancona e Senigallia. «Un blitz in piena regola, a scapito di altri Comuni importanti della provincia, una dimostrazione di arroganza da parte dei sindaci di Ancona e Senigallia che si sono presi la responsabilità, in base ad atti consiliari di dubbia legittimità, di avallare un’operazione che metterà in pancia di Multiservizi una partecipazione azionaria di tale entità da rappresentare un enorme rischio per la società che dovrà garantire la corretta gestione del servizio idrico integrato dei 44 Comuni soci e adeguate opere di manutenzione.
Stanno giocando agli speculatori con i beni dei cittadini della provincia di Ancona, con il parere contrario di altri Comuni importanti, e per giunta su un bene primario come l’acqua. Capiamo invece la soddisfazione di Estra, che grazie ai nostri sindaci incauti si ritrova la concessione in quota di reti gas di 15 Comuni marchigiani, la proprietà di Prometeo, un immobile in via Trieste del valore di 750.000 euro e crediti vari per 3 milioni di euro. Tutto questo senza aver tirato fuori soldi e a valori stabiliti da consulenti di loro consulenti, per i quali riteniamo ci possano essere dubbi sull’indipendenza di valutazione. Come al solito, si tratta di operazioni milionarie che passano sopra la testa dei proprietari di queste società pubbliche, che sono i cittadini, che si accollano rischi a loro insaputa mentre manager e politici si spartiscono poltrone».