Ancona-Osimo

Ordine e sicurezza, la Questura di Ancona dispone 11 fogli di via. Ci sono anche alcuni “no-Green pass”

Sei provvedimenti sono stati emessi nei confronti di persone non residenti ad Ancona che si sono resi responsabili di blocchi stradali in occasione delle proteste contro il certificato verde

Il questore Cesare Capocasa

ANCONA – “Pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Il Questore di Ancona, Cesare Capocasa ha firmato 11 fogli di via obbligatori nei confronti di diversi soggetti, fra i quali alcuni “no-green pass” che si sono resi responsabili di blocchi stradali non autorizzati. A predisporli materialmente, la Divisione Polizia Anticrimine.

Di questi, 6 provvedimenti sono stati emessi nei confronti di soggetti che hanno partecipato alle manifestazioni non autorizzate di contestazione della politica governativa in materia di Green pass e contrasto alla pandemia, che negli ultimi giorni del mese di ottobre avevano creato disagio alla cittadinanza, con blocchi stradali ed intralcio alla libera circolazione dei veicoli, in via Mattei. Sono persone non residenti nella provincia di Ancona, ai quali il Questore ha disposto il divieto di ritorno ad Ancona, senza specifica autorizzazione, per un anno, non avendo interessi familiari, di lavoro o di altra natura, nel territorio dorico.

Ulteriori 5 provvedimenti sono stati disposti nei riguardi di persone già note per precedenti segnalazioni di Polizia, provenienti dalla provincia di Foggia (4) e Cagliari (1), a causa di comportamenti in dispregio delle regole del vivere civile, destando allarme sociale e preoccupazione nelle comunità di Osimo e Fabriano a seguito di un furto di notevole rilievo nel fabrianese e l’imbrattamento di un monumento di particolare importanza storica ed artistica (il cittadino sardo). Ragione per cui sono stati invitati ad allontanarsi, con divieto di ritorno, dai rispettivi comuni Marchigiani.

La Polizia di Stato mette in campo ogni strumento disponibile per raggiungere l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini, attraverso la prevenzione dei reati, intensificando l’attività di controllo del territorio e adottando quelle misure, che incidono sulla libertà personale di coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, dediti a traffici delittuosi o che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività crimilani o che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica.