Cultura

L’oscura notte della Seggiola del Papa: il Passetto di Ancona si tinge di ‘giallo’ con il thriller di Andrea Penna

Nel romanzo, ambientato nello scoglio della spiaggia anconetana, tanti i riferimenti a luoghi e persone realmente esistite. La presentazione è prevista per venerdì 6 luglio, in spiaggia

Andrea Penna

ANCONA – Un giallo al Passetto: amori, delitti e sangue s’intrecciano all’ombra della Seggiola del Papa, il grosso scoglio della spiaggia anconetana incastonato tra una grotta e l’altra. A scriverlo, è stato Andrea Penna, alla sua seconda volta da scrittore.

Ingegnere in pensione, anconetano doc, Penna si è lanciato in un avventuroso thriller ambientato proprio ad Ancona. Tanti i negozi e le attività commerciali che fanno parte della storia a cui però lo scrittore ha leggermente cambiato nome, «perché – dice – non volevo fare pubblicità».

Andrea mostra il suo libro

Il libro, dal titolo ˊL’oscura notte della Seggiola del Papaˊ (Ventura edizioni), è acquistabile, oltre che nei circuiti online e su Amazon, anche nelle librerie doriche. Verrà presentato il prossimo 6 luglio, alle 18, all’interno – guarda caso – di una grotta, la numero 43.

«Com’è nata l’idea di un giallo? È molto semplice – riflette Penna – Dopo il mio primo libro, ˊVento di mareˊ (tradotto anche in inglese), i lettori mi chiedevano quando sarebbe uscita un’altra opera. La prima ha avuto un discreto successo, con critiche favorevoli e alcuni premi vinti. Così, a dicembre dello scorso anno, ho ricominciato a scrivere. Ma ad un tratto mi sono bloccato. Non sapevo se dare seguito al primo volume o realizzare altro. Ed è nata quest’avventura».

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Tutto inizia con una cena in una grotta, nei pressi della Seggiola del Papa. Molti i riferimenti a persone realmente esistenti (o esistite) che hanno vissuto il Passetto. C’è, ad esempio, lo storico bagnante Errante Regni, soprannominato da tutti ˊIl sindaco del Passettoˊ, scomparso improvvisamente nel febbraio 2023: «È stato il titolare del Jujube – evidenzia Penna – Era stato lui a coniare il termine di ˊpiscina vipˊ (che alludeva allo specchio acqueo sotto l’ascensore, ndr). Si intratteneva con cordialità con i bagnanti tra cui mia madre. Ci ha lasciato da poco e mi piaceva ricordarlo nelle pagine del mio libro».

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A condurre le indagini del giallo e ad aiutare il pubblico ministero, è il protagonista dell’intera storia, il commissario Andrea Santini: «Volevo scrivere di un poliziotto – spiega Penna – Da piccolo, ero affascinato dal Tenente Sheridan, un poliziesco anni ’60. E mia madre, Maria, guardava sempre ˊLa signora in gialloˊ. Mi sono appassionato e ho cominciato a scrivere».

Il Passetto (foto di repertorio)

Chiediamo se Penna abbia mai pensato di fare il poliziotto: «No – risponde – e Andrea Santini, di mio, ha solo il nome. Per il resto siamo totalmente diversi. Lui è una persona libera e senza alcuna remora, è tutt’altra cosa rispetto a me». E ancora: «Sono molto legato al Passetto, ci ho passato la mia infanzia e giovinezza. Facevo i tuffi al Quadrato, ero anche un po’ incosciente, mi appendevo con le onde alte e un giorno venni anche redarguito da un grosso omone che mi sgridò. Ora continuo ad andarci, ma sono decisamente più tranquillo», scherza.

«Oggi vedo tanti giovani al Passetto, ma vivono il mare diversamente da come lo viveva la gente della mia generazione. Sono attaccati al cellulare, notano poco la spiaggia, i paesaggi. Cosa ci vanno a fare? – si chiede – Poi, certo, fanno il bagno, ma è diverso. A me piaceva stare al sole, bagnarmi in quella che, una volta, era la doccia vicino alla Seggiola del Papa e che oggi non c’è più. Guardiamolo il mare. Per me, è come guardare l’aldilà».

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