Ancona-Osimo

Osimana, squalifica del Diana ridotta da 18 a 6 mesi: riapre a settembre

Accolto in parte il ricorso presentato dall'Osimana. Restano le squalifiche dei giocatori e i 5mila euro di multa al club

L'Osimana con la Coppa Italia regionale, vinta lo scorso dicembre e

OSIMO – A Roma si è tenuta la discussione del ricorso presentato dall’avvocato Mattia Grassani per chiedere di rivedere la scelta del giudice sportivo per la squalifica dell’Osimana. Lo scorso 29 febbraio inflisse 18 mesi di squalifica allo stadio Diana per gli ormai noti fatti di Massa Martana. In primo grado, grazie alle prove portate dal legale giallorosso, ad alcune testimonianze, le circostanze sono state di fatto ridimensionate e così la squalifica ridotta a 6 mesi: dal 31 agosto 2025 al 30 agosto 2024. L’Osimana terminerà questa stagione a porte chiuse e in campo neutro (ormai solo una gara: Osimana-Maceratese del 21 aprile prossimo). Da settembre 2024, quindi da inizio prossima stagione, i giallorossi potranno tornare al Diana con presenza del pubblico. Resta invece la sanzione di 5mila euro, che i tifosi con la raccolta fondi vogliono aiutare a saldare. Confermate anche le squalifiche ai tre giocatori Bellucci, Bambozzi e Riccardo Fermani.

Le parole del sindaco Pugnaloni

«Sospiro di sollievo per tutta Osimo. La squalifica dello stadio Diana è stata ridotta da 18 a 6 mesi. A settembre prossimo potremo tornare tutti allo stadio a veder giocare la principale squadra di calcio cittadina. – il commento del sindaco Simone Pugnaloni -. L’augurio è che fatti simili a quelli avvenuti a Massa Martana nella gara di Coppa dell’Osimana, che nello specifico con la sentenza di oggi sono stati in qualche modo ridimensionati, non si ripetano comunque mai più. A pagare, oggi e domani, in qualunque ambito, dovrebbero essere i responsabili di condotte illecite, non tutti, ma quantomeno oggi si è evitato un danno enorme a club e sostenitori riducendo la squalifica. Mi appello ora al tifo organizzato osimano per ribadire un unico concetto: lo sport è divertimento, inclusione, coesione, identità, anche rivalità e campanilismo, però mai violenza. Avete dimostrato nelle ultime settimane maturità e vicinanza alla squadra. Continuiamo così. Viva lo sport, viva il Diana».

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