Ancona-Osimo

Osimo, l’allarme dell’Avis: «Troppi disagi per i donatori»

Il problema sarebbero disagi tecnici riscontrati all'interno dell'ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco". La denuncia

Il tavolo dell'Avis Osimo
Il tavolo dell'Avis Osimo

OSIMO – A causa del perpetuarsi di alcuni problemi tecnici che si stanno registrando presso l’ospedale di Osimo e che coinvolgono in particolar modo l’Unità di Raccolta trasfusionale, da fine novembre si stanno registrando disagi che interessano i donatori nelle giornate in cui si recano a donare per l’Avis. Per un paio di settimane le sedute di donazione di Osimo sono state trasferite nell’Unità di Raccolta di Castelfidardo, con ulteriori disagi per i donatori che non potevano raggiungere quel centro e che sono stati costretti a disdire la loro prenotazione.

Le parole dell’Avis

«La scorsa settimana sembrava che la situazione fosse tornata alla normalità, invece proprio venerdì 20 dicembre ci viene comunicato dal Direttore della Sos Medicina Trasfusionale di Torrette – dicono dall’Avis -, nonché direttore del Dirmt di recentissima nomina, che le sedute del 24, 27 e 31 dicembre dovranno essere spostate da Osimo a Castelfidardo sempre a causa di problemi tecnici che si sono ripresentati e che non si riesce a risolvere, considerando anche il periodo festivo natalizio».

Anche in questo caso non tutti i donatori potranno raggiungere quel centro e saranno costretti a posticipare a tempi migliori la loro donazione, programmata e prenotata giorni e giorni fa. Alcuni donatori sono comprensivi, altri meno. «Quello che come Avis possiamo dire è che noi stiamo facendo il possibile per venire incontro alle esigenze dei donatori e creare loro meno disagi possibili, ma purtroppo questi problemi attuali non dipendono da noi. Anche per noi è un disagio e diventa imbarazzante prenotare i donatori e poi doverli richiamare per disdire o posticipare la donazione. Spesso capita che siano sempre gli stessi a dover essere contattati più volte. I motivi sono diversi, vanno dalla carenza di personale, agli scioperi e da ultimo ai problemi tecnici. Noi ci siamo fatti più volte portavoce delle criticità riscontrate, ma purtroppo o non siamo stati in grado di farci sentire, o non hanno voluto ascoltarci. Spiace constatare che ci sia scarsa considerazione nei confronti di coloro che volontariamente compiono un gesto di solidarietà senza il quale alcune strutture ospedaliere non potrebbero reggersi e soprattutto i malati non potrebbero essere curati».

L’appello

L’Avis lancia un appello: «Chiediamo ai donatori di darci una mano e di manifestare il proprio dissenso per questa situazione non tanto con Avis che si impegna quotidianamente a cercare le soluzioni migliori per ognuno di loro, quanto con chi queste criticità dovrebbe risolverle in prima persona. La nostra Associazione sta vivendo un momento difficile ma nessuna circostanza dovrà farci perdere la motivazione che ci ha portato ad essere donatori di sangue né dovrà impedirci di proseguire nel nostro essenziale servizio al prossimo».