Ancona-Osimo

Osimo, un anno dalla morte di Ilaria Maiorano: il fratello e la mamma chiedono giustizia

In una lettera piangono la cara scomparsa l'11 ottobre 2022 nella sua casa di Passatempo. Arrestato il marito

Il fratello di Ilaria Maiorano con il sindaco di Osimo ai "Fatti vostri"
Il fratello di Ilaria Maiorano con il sindaco di Osimo ai "Fatti vostri"

OSIMO – Un anno fa come oggi (11 ottobre) Osimo rimaneva sconvolta dall’omicidio di Ilaria Maiorano, mamma 41enne morta nella sua casa di Passatempo. Il giudice Alberto Pallucchini a fine settembre ha rinviato a giudizio il marito Tarik El Ghaddassi, marocchino di 42 anni. Il fratello Daniele e la mamma Silvana hanno scritto una lettera indirizzata alla carissima scomparsa, chiedendo giustizia.

La lettera

La lettera recita così: «Oggi è il primo anniversario della tua morte. Ci manchi moltissimo, dacci la forza a me e mamma per affrontare questo brutto momento che stiamo attraversando. Almeno prima ci vedevamo anche se poco infatti venivi una volta a settimana per un’ora con le bambine ma non dipendeva da te ma almeno ci vedevamo. Adesso non ci possiamo più vedere e questo ci addolora tantissimo. Poi oltre alla grande sofferenza della tua perdita non ci fanno vedere neanche le nostre care nipotine e questa è una situazione bruttissima che non auguriamo a nessuno. Tu non meritavi di fare questa brutta fine, morire massacrata di botte da tuo marito. Io e mamma non lo perdoneremo mai per quello che ha fatto, deve avere l’ergastolo, il massimo della pena. Noi veniamo sempre a farti visita al cimitero, in questo modo ti sentiamo vicino, puliamo la tua tomba, portiamo i fiori freschi, diciamo le preghiere, accarezziamo la tua foto, ormai solo questo ci è rimasto di fare. Purtroppo non sapevamo della tua brutta situazione, non ci dicevi mai niente per non farci preoccupare e poi a casa tua non ci era mai permesso di venire. Non potevamo venire neanche alle feste di compleanno delle bimbe, non eravamo invitati, potevamo vedere solo i video che ci mandavi. Potevamo solo fare i regali che venivate voi a prendere a casa. Chi sapeva doveva intervenire e aiutare te e le bimbe e mettervi in salvo e avvertire anche noi. Ora vogliamo giustizia e sapere la verità del caso. Ti pensiamo sempre».

El Ghaddassi andrà a processo a dicembre per il reato contestato dall’accusa e con tutte le aggravanti che prevedono una pena da ergastolo. L’imputato, che è in carcere dal giorno del delitto, lo aspetterà ancora da recluso nel carcere di Montacuto.