OSIMO – Nella Sala Quattro Colonne dell’Istituto Campana di Osimo il candidato a sindaco di Liste civiche e Fratelli d’Italia Francesco Pirani, 58 anni, ieri (13 aprile) si è presentato portando con sé il suo bagaglio di esperienza politica da ex vicesindaco in giunta Latini e professionale, da imprenditore qual è di una ditta specializzata nel metalmeccanico a Polverigi. «Non possiamo permetterci di perdere una guerra per una lotta intestina. Al centro ci devono essere sempre la città e i cittadini. Che torni l’orgoglio di essere osimani – ha detto rivolgendosi sicuramente a Forza Italia e Lega che sostengono Sandro Antonelli alle elezioni -. Osimo in questi dieci anni di governo del centrosinistra ha perso il suo appeal, è entrata in uno stato di isolamento. L’allineamento tra comune, regione e Stato è un’occasione per avere risorse. La mia candidatura per la coalizione è un’alternativa a questi dieci anni. Sono qui per ascoltare, decidere e fare».
Presenti Carlo Ciccioli e Michela Staffolani per Fratelli d’Italia, Vittoriano Solazzi per l’Udc, Lorenzo Vesprini per Noi Moderati e Dino Latini per le Liste civiche. Latini ha aggiunto: «Pirani è l’unico candidato delle Liste civiche, quelle “da sempre”, e saranno lealissime a lui. Rischiamo di consegnare la città a chi non ha la maggioranza un’altra volta e non sa amministrare. Si candida Glorio ma in realtà si vota Pugnaloni. Io farò da gregario. Vogliamo vincere su questo progetto convincendo tutti quelli che vogliono cambiare». Al momento Pirani sarebbe sostenuto da tre Liste civiche storiche, quella con il simbolo di FdI, una sua personale e probabilmente altre due (Udc e Noi moderati con i rispettivi simboli). Tante le idee di Pirani per la Osimo del futuro: «Sta aumentando la fascia della povertà, occorre agire subito, investire in formazione affinché le aziende possano avere ricambio non avendo paura di adottare modelli già esistenti e di successo. Sono contento che ci sono state 30mila presenze alle grotte che nel 2007 aprii io ma cos’hanno lasciato quei turisti a Osimo? Occorre mettere in pratica un’idea di albergo diffuso. La gente deve tornare ad abitare il centro».