Ancona-Osimo

Osimo, cani avvelenati allo sgambatoio, il caso approda in Consiglio comunale

Dopo il decesso di due animali, l'ex sindaco e attuale consigliere delle Liste civiche Stefano Simoncini interroga il primo cittadino

Il parco Silvestri a Osimo
Il parco Silvestri a Osimo

OSIMO – Si tratterebbe davvero di veleno quello denunciato dalla giovane frequentatrice dello sgambatoio di Osimo, posto sotto l’ospedale in centro, dove nel giro di due giorni sono stati avvelenati due cani, morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. La notizia sta suscitando grande scalpore in città e si chiedono provvedimenti urgenti soprattutto all’amministrazione comunale.

L’interrogazione

L’ex sindaco e attuale consigliere delle Liste civiche Stefano Simoncini afferma: «Solidarietà ai proprietari dei cagnolini avvelenati al parco Silvestri di via Cinque torri. Simili gesti sono soltanto da condannare. Occorre un maggiore controllo e del territorio e un’attenta guardiania di luoghi pubblici che sono divenuti regno incontrastato di vandali e, come in questo caso, di veri e propri delinquenti».

Nel parco Silvestri, all’interno del quale è presente lo sgambatoio, non ci sono telecamere. Una brutta notizia perché la polizia, cui si sono rivolti i proprietari di quei cani, non potrà far conto sull’aiuto importante dell’occhio elettronico cittadino esteso a tanti altri luoghi del centro storico e delle immediate periferie. Il consigliere di minoranza ha appena depositato un’interrogazione in merito con cui chiede: «Ritenendo il fatto di una gravità assoluta non solo per il grave atto contro animali d’affezione ma quale sintomo del vandalismo imperante nei luoghi pubblici della città e considerato il degrado nel quale versa il parco – dice -, vorrei sapere quanti interventi manutentivi ordinari e straordinari annualmente vengono svolti nel parco, il numero dei servizi operati, con le relative date, per l’ispezione e il controllo del parco nell’ultimo anno da pattuglie di agenti della municipale e il motivo per cui non è stato previsto un servizio di controllo, magari utilizzando lavoratori socialmente utili, anziani o similari».