OSIMO – Simone Pugnaloni era stato eletto sindaco con sei voti in più alle Comunali del 2014. Amministrative che erano finite in un ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato che, appunto, aveva dato ragione a Pugnaloni. C’erano stati comizi e incontri post elezione. In uno di questi lo sfidante delle Liste Civiche al ballottaggio Dino Latini, oggi presidente del Consiglio regionale, aveva pronunciato parole ritenute offensive che l’hanno portato a processo per diffamazione.
«Questa amministrazione che esce ha vinto, lo dico per la prima volta in maniera pubblica, solo per brogli elettorali. Avremmo comunque vinto nonostante tutte le persone che al secondo turno del 2014 sono andate al mare, ce l’avremmo comunque fatta ma hanno brogliato e questi brogli devono avere una rivincita non personale, di chi vi parla, ma di tutti noi», è stata la frase incriminata pronunciata da Latini.
Il comizio si era tenuto il 1 maggio del 2019, a poche settimane dal voto, organizzato in una giornata di festa al Centro Cucca di Padiglione di Osimo. Al comizio elettorale avevano partecipato un centinaio di persone e sul profilo Facebook “Liste civiche social media” era stato poi postato il discorso. «Ho fatto denuncia per difendere il mio onore e quello della mia famiglia», ha detto ieri (10 ottobre) Pugnaloni in aula davanti al giudice. La prossima udienza è fissata al 21 novembre per la sentenza. Pugnaloni, nel processo è parte civile con l’avvocato Mauro Pellegrini (attuale assessore nella sua giunta), chiede 10mila euro di risarcimento.