OSIMO – Dal 2013 nel comune di Osimo si sono perse 226 imprese, un meno 7,48%, negativo, ma pur sempre migliore rispetto alla vicina Ancona che si attesta su meno 8,28 punti percentuali. La Cna di zona Sud di Ancona ha elaborato l’andamento della consistenza delle imprese. I dati mostrano il risultato più negativo degli ultimi 10 anni con meno 92 imprese rispetto al 2021, pari a poco meno del meno tre per cento. Nel 2021 il dato positivo di 16 imprese sembrava aver interrotto il forte trend negativo che aveva caratterizzato l’economia osimana, con tre anni di fila con segno meno e con il record di meno 70 imprese del 2018.
Purtroppo il 2022 però non ha confermato l’inversione di tendenza, anzi ha superato tutti i record negativi precedenti. I settori maggiormente colpiti sono il commercio (meno 53 imprese) e quello che comprende noleggio, agenzie di viaggio e servizi a supporto delle imprese con un meno 10 imprese. Sorpresa si riscontra per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, un settore dove associazioni e istituzioni spesso ripongono le speranze di una crescita: dal 2019 al 2022 si passa da 116 a 109, segnalando perdite di poco superiori all’un per cento ma costanti e continue.
Le parole del segretario Cantori
«L’elaborazione dei dati sulla consistenza delle imprese nel comune di Osimo ci dimostra come stiamo attraversando un periodo difficile, forse il più difficile – commenta il segretario di zona Andrea Cantori -. Naturalmente i forti cali riscontrati sono in linea con la tendenza nazionale. Di certo però lascia perplessi il dato sul turismo perché se da una parte si percepisce una costante crescita di strutture ricettive extra alberghiere senza partita Iva, dall’altra rileviamo uno stallo delle imprese vere e proprie se non addirittura un lieve calo. Nei comuni limitrofi il calo in questo comparto è stato rilevante ma nei quattro anni presi a riferimento ritroviamo sia aumenti che diminuzioni. Nel comune di Osimo questo settore sembrerebbe invece al palo. Certamente questi dati devono essere incrociati con quelli provenienti da altri studi, come per esempio TrendMarche promosso da Intesa, Cgia e Cna Marche, che confermano la decrescita delle imprese ma anche un aumento dei fatturati».