Ancona-Osimo

Osimo, delitto Maiorano: al via il processo

L'imputato ha accuse da ergastolo: omicidio volontario pluriaggravato dalla crudeltà, dai futili motivi, dai maltrattamenti, dalla presenza delle figlie minorenni

I carabinieri nel casolare a Padiglione di Osimo dove è stato trovato il cadavere di Ilaria Maiorano (Immagine di repertorio)

OSIMO – È cominciato ieri, 19 dicembre, davanti alla Corte di Assise il processo per l’omicidio di Ilaria Maiorano, 41 anni. Il marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, marocchino, è accusato di averla uccisa davanti alle due figlie, minorenni. Il delitto si è consumato l’11 ottobre scorso a Padiglione di Osimo. L’udienza si è aperta per le procedure formali che hanno riguardato l’ammissione degli elementi di prova e i testimoni delle parti.

L’imputato ha accuse da ergastolo: omicidio volontario pluriaggravato dalla crudeltà, dai futili motivi, dai maltrattamenti, dalla presenza delle figlie minorenni e da quella di aver commesso il fatto durante l’esecuzione di una pena visto che era agli arresti domiciliari. Su un punto ha dibattuto la difesa, rappresentata dall’avvocato Domenico Biasco, che ha presentato una eccezione per invalidare l’autopsia fatta sul corpo della donna dopo i fatti. «Ci è stata comunicata in ritardo – ha spiegato il legale – quella è una prova regina, quindi importante, pregiudica la difesa».

Fissate le date delle prossime due udienze, una il 19 gennaio per sentire la psicologa dell’incidente probatorio delle bambine, dove hanno riferito di aver visto uccidere la madre e la cui testimonianza è stata giudicata genuina e nel pieno delle loro capacità, i carabinieri che hanno condotto le indagini e i periti tecnici tra i quali l’analista forense Luca Russo. L’altra data è stata fissata per il 6 febbraio dove potrebbe esserci già l’esame dell’imputato. Le bambine sono affidate ad un tutore, Arianna Benni, e sono parte civile nel processo con l’avvocato Giulia Marinelli. Anche i familiari di Maiorano, la madre e il fratello, sono parte civile, con l’avvocato Enrico Ciafardini.